Al liceo scientifico riparte il progetto “crescere nella cultura della legalità”

I ragazzi sui luoghi di Portella della Ginestra e di Placido Rizzotto

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
03 Dicembre 2021 07:35
Al liceo scientifico riparte il progetto “crescere nella cultura della legalità”

Il Liceo scientifico “Michele Cipolla”, da sempre sensibile a tematiche riguardanti la legalità, all’interno del progetto “Crescere nella cultura della legalità”, quest’anno ha ideato un nuovo percorso dal titolo “Il coraggio di osare”, rivolto agli alunni delle classi quinte. Il percorso, articolato in diverse fasi coordinate dalle docenti A. Denaro, A.M. Maltese e R. Signorello, ha preso il via venerdì 26 novembre con la prima tappa, che ha visto protagonista un luogo emblematico, Il Memoriale di Portella della Ginestra, progettato per ricordare le vittime della prima strage di Stato avvenuta il 1° maggio 1947.

L’iniziativa è nata dalla proposta di collaborazione avanzata dal Dirigente Scolastico, dott.ssa Tania Barresi, a Salvatore Inguì, referente provinciale di LIBERA, ASSOCIAZIONE NOMI E NUMERI CONTRO LE MAFIE, che l’ha accolta favorevolmente mettendo in contatto la scuola con la sezione di Libera, il g(i)usto di viaggiare.

Gli alunni, guidati da un mediatore culturale di Libera, hanno ripercorso il lungo cammino della legalità, partendo dalla Cantina Centopassi, che rappresenta l’anima vitinicola di tre cooperative sociali che operano nell’Alto Belice corleonese: la Placido Rizzotto-Libera Terra, la Pio La Torre-Libera Terra, la Lavoro e non solo. Le cooperative coltivano i terreni che sono stati confiscati a Cosa Nostra, nello specifico al boss Brusca, a seguito della Legge Rognoni-La Torre e della legge n. 109/96. Terre che si trovavano precedentemente in stato di totale abbandono e oggi sono coltivate per una superficie di oltre 400 ettari, di cui 90 a vigneto.

Il cammino della legalità ha portato poi i ragazzi a visitare anche l’agriturismo Portella della Ginestra, che sorge in un casolare settecentesco confiscato a Cosa Nostra, immerso nella riserva naturale orientata Serre della Pizzuta. In questa cornice di straordinaria bellezza gli studenti hanno degustato alcuni prodotti tipici ottenuti partendo dal recupero delle terre confiscate e attraverso metodi rispettosi dall’ambiente e della dignità della persona (progetto LIBERA TERRA).

L’esperienza per gli alunni è stata molto motivante, coinvolgente e formativa, poiché ha permesso loro di conoscere da vicino la realtà del riuso sociale dei beni confiscati alla mafia e per ragionare sui valori della cooperazione, dell’economia virtuosa delle imprese che operano correttamente nel rispetto sociale e del lavoro; infatti Libera Terra nasce con l’obiettivo di valorizzare territori stupendi, ma difficili e svolge un ruolo attivo sul territorio, coinvolgendo altri produttori che condividono gli stessi principi e promuovendo la coltivazione biologica dei terreni. 

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