Agricoltura e non solo: Xylella e Lebbra: un quarto in meno per l’olio italiano

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
20 Ottobre 2020 08:31
Agricoltura  e non solo: Xylella e Lebbra: un quarto in meno per l’olio italiano

In alcune zone d'Italia, soprattutto al Sud, non solo Xylella, meteo con grandinate e siccità hanno messo a dura prova i produttori di olio. Quest'anno anche l'antracnosi (meglio nota come lebbra dell'olivo). A causa di tutto ciò, l'Italia (secondo esportatore mondiale) vedrà un calo della produzione di olio di almeno un quarto. Secondo Confagricoltura la produzione italiana per il 2020 è stimata in 270.000 tonnellate, in calo del 26% rispetto al 2019 a causa di un forte calo della produzione nella regione meridionale della Puglia, che di solito rappresenta quasi la metà dell'olio d'oliva del paese.

In Italia, (15% del mercato mondiale) a causa delle repentine variazioni climatiche del batterio della Xylella nella zona salentina della Puglia la maggior parte degli uliveti non hanno prodotto  o sono stati devastati. Secondo le stime dovrebbe andare un po' meglio nel centro-nord d'Italia (anche se rappresenta solo il 20% della produzione totale).

Un po' meglio è andata in Sicilia: ad una diminuzione di produzione della zona orientale fa da contrappeso una buona produzione nella zona occidentale (provincia di Trapani, Belìce soprattutto). La maggior parte dell'olio di oliva destinato all'export (circa un terzo) è destinato al mercato degli Usa, della Germania (che acquista circa il 13% del nostro prodotto), del Giappone e della Francia. Purtroppo il prodotto italiano, seppur ottimo, subisce la concorrenza di paesi come la Spagna che riesce ad avere prezzi molto concorrenziali (il 60% in meno rispetto al nostro) e che detiene il 45% del mercato mondiale.

Certo gli spagnoli, oltre a produrre un olio per nulla eccellente ha dalla sua la "legge sulla deodorazione", legge che in Italia non esiste, anzi la deodorazione (ritenuta una sofisticazione) è debitamente sanzionata. Vi è da dire che attualmente in Spagna, anche se per ora solo una bozza, sarà vietata la deodorazione, sarà vietato il trattamento con aria, ossigeno, ozono o altre sostanze chimiche, sarà vietata la ricentrifugazione nei frantoi. Certo se poi in Europa avessimo politici di un certo calibro il nostro "Made in Italy" potrebbe essere diversamente difeso e soprattutto facilmente esportabile ed a costi concorrenziali.

Elena Manzini

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza