Agricoltura e non solo: Mentre il pesce norvegese vola, la nostra pesca arranca

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
09 Luglio 2020 09:40
Agricoltura e non solo: Mentre il pesce norvegese vola, la nostra pesca arranca

Sarà per la moneta debole (1 euro è pari a 10, 64 corone norvegesi), sarà che i mari dell'Europa del Nord sono più pescosi, sarà che il Comparto Pesca norvegese ha saputo fare squadra con altrettanti politici a difendere a spada tratta una voce importante dell'economia, sta di fatto che il valore delle esportazioni di pesce norvegese ha raggiunto il massimo storico nella prima metà dell'anno. Nei primi sei mesi di quest'anno, la Norvegia ha esportato frutti di mare per un valore di 52,9 miliardi di Nok.

Si tratta di un aumento del valore del 3,5 per cento, ovvero 1,8 miliardi di NOK, rispetto al 2019. Nonostante la moneta locale abbia subito una crisi in primavera (che ha fatto da traino della crescita), nella prima metà dell’anno la Norvegia ha visto una impennata delle esportazioni: salmone, trota, aringa e sgombro sono aumentati maggiormente rispetto alla prima metà del 2019 L'aumento delle quote per lo sgombro, l'aumento della produzione di trote e una svolta verso un maggiore consumo di filetto di salmone hanno anche contribuito ad aumentare il valore delle esportazioni.

Diverse specie e tipi di prodotti hanno subito un calo quanto a prezzo e quindi valore, come merluzzo fresco, gamberi e granchio reale. Tre i fattori principali che hanno contribuito: la chiusura quasi globale del settore alberghiero e della ristorazione; meno voli a causa delle severe restrizioni causa Covid-19 e maltempo nella stagione dedicata alla cattura del merluzzo che ha comportato una riduzione del pescato.

Anche che pesce salato, capesante e baccalà sono stati duramente colpiti nella prima metà dell'anno. Ciò è causato, tra l'altro, dalle chiusure causa Covid-19 nei mercati tradizionalmente di grandi dimensioni come il Brasile e l'Italia. Soddisfatto comunque il Ministro della Pesca norvegese, per il record di esportazioni nella prima parte dell’anno. Vi è da dire, inoltre, che la capillare distribuzione dell’industria ittica lungo tutta la costa ha contribuito a reggere bene l’impatto col virus.

Anche il mese di giugno ha mostrato una crescita in valore per le esportazioni: un aumento del 5%, ovvero 400 milioni di Nok rispetto allo stesso periodo del 2019, per un totale di 8,4 miliardi di Nok. In Italia, complice il lockdown, il comparto ha subito e sta tuttora subendo una forte crisi.

Ma non solo il Covid-19 ci ha messo lo zampino, purtroppo anche l’Unione Europea non è stata da meno nel penalizzare il comparto italiano. Elena Manzini  

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