
Guardiamo dalle finestre delle nostre abitazioni migranti scavalcare dalle mura del centro
». Una situazione di disagio che segue un preciso programma: «Si odono urla, proteste e puzza di materassi bruciati a partire dal pomeriggio fino a tarda serata. Si fiondano in massa presso le case circostanti: c'è chi apostrofa pesantemente una residente, chi mangia o persino chi si concede anche una doccia».
Per la pace sociale, questo centro andrebbe chiuso perché nasce per altro. I muri sono bassi, è molto facile scappare». Il primo cittadino Francesco Stabile si è mostrato solidale con i suoi concittadini che sono pronti nuovamente a scendere in strada: «Domenica 27 ci diamo appuntamento in via Enrico Toti, nella strada adiacente alla struttura. Manifesteremo il nostro dissenso con striscioni e con un tappeto rosso, in segno di un'ironia amara. Invitiamo tutti a partecipare. Raccoglieremo delle firme per una petizione popolare, abbiamo anche creato un gruppo Facebook “Valderice Libera”.
Ci sentiamo abbandonati, non ascoltati. Le istituzioni sembrano muoversi all'interno dei confini: il sindaco Stabile, il quale ha molti più mezzi per richiamare l'attenzione di quello che stiamo vivendo, dovrebbe incrementare il proprio interesse nel rispetto dei propri cittadini». Mirko Ditta