Un’emozionante rievocazione storica per celebrare Carlo d’Aragona

Sulle tracce di una Capitale,prestigiose relazioni per celebrare il Principe di Castelvetrano e “Magnus Siculus”

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
29 Novembre 2021 08:57
Un’emozionante rievocazione storica per celebrare Carlo d’Aragona

Una giornata che resterà memorabile nella storia di Castelvetrano e di tutta la Sicilia, quella di venerdì 26 novembre 2021. Dopo il “Paseo Carolino”, che in estate aveva inondato di bellezza la borgata di Selinunte, sono riprese nel segno della tradizione le Celebrazioni per il Cinquecentenario della nascita di don Carlo d’Aragona e Tagliavia, che di Castelvetrano fu primo Principe.

Grande merito ai fondatori del Comitato Carolino, che da mesi lavorano alacremente per rispolverare dall’oblio e far rivivere la figura del Principe, indiscusso protagonista della storia europea del Cinquecento. Ricordandoci quanto sia importante coltivare il senso di appartenenza attraverso un percorso di riappropriazione dei simboli e delle figure eminenti che hanno lasciato di sé ampia traccia e dato lustro alla Città.

Carlo, primogenito di Antonia Concessa d'Aragona Alliata dei baroni di Avola e di Giovanni Tagliavia marchese di Terranova, nacque nel 1521: incerto il luogo, secondo molti Palermo, ma c'è chi fra gli storici propende per la tesi che la città natale fosse Castelvetrano. Per quaranta giorni reggente del trono di Spagna dopo l'abdicazione dell'Imperatore Carlo V nel 1557, ricevette incarichi di enorme responsabilità e prestigio, venendo in contatto con personalità eminenti.

L'appellativo di "Magnus Siculus" gli fu conferito dal Cardinale di Granvelle. E lo ritroviamo pure ne “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, in un importante passaggio del primo capitolo a proposito delle "grida" emesse per porre argine alla piaga rappresentata a Milano, di cui Carlo fu Governatore, dai temibili bravi.

Questi e molti altri aspetti sono stati ricordati nell'ambito della Giornata di Studi che si è svolta, venerdì 26 novembre, nella straordinaria cornice di San Domenico, dove riposano le spoglie mortali del Principe.

A ricostruire l’internazionalità di Carlo d’Aragona e Tagliavia, che prese anche parte alla battaglia di Lepanto del 1571, combattuta tra le flotte della Lega Santa e quelle dell'Impero ottomano, ha provveduto, all’interno di una densa relazione con ricco corredo di immagini, il dott. Aurelio Giardina, autore con Francesco Saverio Calcara e Vincenzo Napoli della storia della “Palmosa Civitas”, progetto che a breve dovrebbe arricchirsi di un già annunciato secondo volume.

Il prof. Francesco Saverio Calcara, altro insigne storico, si è quindi soffermato sulla figura del Principe e sul suo rapporto con Castelvetrano e la Sicilia: nel Principato di Castelvetrano, in particolare, Carlo fondò nel 1546 il Convento dei Frati cappuccini, dotandolo di una rendita e di preziose reliquie (tra queste, una parte del velo di Sant'Anna e i resti del frate Pietro di Mazara, giunto con un crocifisso miracoloso). Pochi anni dopo, creò un Monte di Pietà e la Compagnia dei Bianchi per la cura dei malati e l'assistenza spirituale dei condannati a morte. Ancora, dopo il 1570, fece ingrandire la Chiesa di San Domenico, eretta a Castelvetrano dai suoi antenati, e le decorazioni degli interni furono affidate al pittore Antonino Ferraro senior.

Il prof. Rosario Marco Atria, già autore di voci enciclopediche su vari esponenti della cultura siciliana tra il Quattrocento e il Seicento, edite nell’ambito del Dizionario dei pensatori e dei teologi di Sicilia (Caltanissetta-Roma 2018), ha dissertato sul tema “La cultura e le arti al tempo del Magnus Siculus”. Sottolineando come Il tempo di Carlo coincise con una notevole fioritura culturale ed artistica per la Città. La politica del Principe favorì particolarmente gli ordini religiosi: il Convento dei Padri Domenicani divenne un importantissimo centro di formazione culturale e teologica.

Vari castelvetranesi si distinsero nel campo del diritto e si ebbe la presenza di straordinarie maestranze, richiamate dal Principe, su tutti i Ferraro da Giuliana. E ha infine lanciato la proposta di fondare un Centro di Ricerca internazionale intestato a “Carlo d’Aragona”, che persegua l'obiettivo di un avanzamento nella ricerca legata a questa importante stagione della storia europea e mondiale, con attenzione privilegiata all'area mediterranea.

Hanno chiuso i lavori il prof. Gioacchino Mistretta, storico dell’arte e presidente dell’Istituzione “Federico II” di Napoli, autore di numerose pubblicazioni su arte e bellezza in Sicilia, che ha evidenziato il ruolo delle committenze artistiche nella definizione di quella che fu una sorta di Capitale tra Cinque e Seicento, e l’arch. Mario Tumbiolo, cultore di storia della Sicilia e Vicepresidente dell'Accademia Selinuntina di Scienze Lettere e Arti di Mazara del Vallo: quest'ultimo ha discusso di un aspetto poco indagato, ma tutt'altro che marginale, quello relativo al Regio Demanio Marittimo, con riferimento alla vasta area territoriale controllata dai Pignatelli Tagliavia Aragona Cortés.

Sono intervenuti, portando i saluti istituzionali, il Sindaco, dott. Enzo Alfano, e l’Arciprete di Castelvetrano, don Giuseppe Ivan Undari. Il moderatore, prof. Giuseppe L. Bonanno, nel ringraziare tutti i presenti, ha ricordato il ruolo fondamentale dell’avv. Giuseppe Bongiorno nella costituzione del Comitato Carolino e annunciato l’imminente pubblicazione degli atti.

La ricca e articolata Giornata di Studi aveva avuto inizio alle ore 10:00, tra le mura del Liceo Classico “G. Pantaleo”, dove – sotto la sapiente regia dei proff. Anna Gelsomino e Antonino Centonze, in collaborazione con i figuranti del Corteo di Santa Rita e con il contributo ancora di Rosario Marco Atria e Francesco Saverio Calcara – il Principe Carlo d’Aragona in persona aveva raggiunto con il suo seguito gli studenti, ricreando un'atmosfera di potente suggestione. Un momento che si è poi ripetuto, grazie alla cortese disponibilità e attenzione per la cultura della Dirigente, dott.ssa Gaetana Maria Barresi, alle ore 12:00 presso il Liceo Scientifico “Cipolla” e che, nelle intenzioni degli organizzatori, sarà riproposto in futuro per gli studenti delle altre scuole cittadine.

L’affascinante tuffo indietro nel tempo è stato molto apprezzato dai nostri giovani, che hanno così visto rivivere il primo Principe della loro Città, avendo la possibilità di ammirare la pregevole fattura dei costumi d'epoca e percepire il peso e il valore della storia di cui sono eredi e custodi.

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