Dopo un quarto di secolo quasi ininterrotto di Commissari straordinari che non hanno mai saputo (e voluto) affrontare e risolvere la questione dei rifiuti, in queste ore al Senato della Repubblica si sta consumando il tentativo di confermare la già illegittima nomina di Schifani a Commissario Straordinario per un comparto vitale della nostra Isola, dotandolo addirittura di ulteriori poteri. Mentre tutta l’Europa spinge verso la Partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, il Senato della Repubblica Italiana attua un vero e proprio colpo di mano, provando ad inserire l’emendamento AS1222 sulla una norma (la legge di conversione del DL 9/08/2024 n.113) che si occupa di misure urgenti di carattere fiscale, e che pertanto non può occuparsi di commissariamenti speciali sui rifiuti.
Secondo l’emendamento in questione, in una Regione Siciliana che ha più che mai bisogno di efficienza, ma non certo a spese della legalità, una sola figura, può stravolgere a sua completa discrezione, tutta la normativa del codice degli appalti per tutta l’impiantistica esistente in Sicilia sui rifiuti, può intervenire a suo piacimento per qualunque genere di autorizzazione, oltre che per inceneritori e discariche. Se l’emendamento passerà, il presidente Schifani diventerà il dominus di ogni autorizzazione in Sicilia, in spregio e in deroga alle norme di buona gestione del codice degli appalti, cancellando ogni presidio di legalità, potendo attribuire su base fiduciaria anche l’appalto per la costruzione di impianti come gli inceneritori, i cui altissimi costi di costruzione e di gestione, è bene si sappia, verrebbero a caricarsi sulle spalle dei cittadini siciliani, poiché questi impianti sono al di fuori della politica comunitaria.
Legambiente Sicilia, Wwf Sicilia e Zero Waste Sicilia, lo scorso 24 luglio hanno presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per l’illegittima nomina di Schifani a Commissario Straordinario dei rifiuti, perché come ribadito, allora (e ancora!), nel ricorso al momento della nomina di Schifani, non sussisteva alcuna delle condizioni ammesse dalla legge per ricorrere all’esercizio dei poteri straordinari e, pertanto, la nomina era ed è da ritenersi illegittima, ben potendo operare con i poteri ordinari “È inammissibile che anche il governo nazionale continui sfregiare ordinamento e costituzione con inaccettabili deroghe alle normative vigenti con tecniche legislative improprie e con sprezzo degli interessi e della salvaguardia del territorio siciliano e dei principi di legalità costantemente vanificati - dichiarano i rappresentanti delle associazioni ambientaliste, Tommaso Castronovo, Pietro Ciulla ed Anna Bonforte a cuisi aggiungono la portavoce del Forum siciliani dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni, Antonella Leto, Giampaolo Schillaci per la Rete dei Comitati Territoriali Siciliani