Tonino Vaccarino: Chiedo il voto a chi ama Castelvetrano. Cari concittadini recatevi alle urne

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
08 Aprile 2019 16:30
Tonino Vaccarino: Chiedo il voto a chi ama Castelvetrano. Cari concittadini recatevi alle urne

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato l’esito di un sondaggio dal quale si evinceva che oltre la metà dei castelvetranesi non sarebbe intenzionata a recarsi alle urne. In merito all’argomento abbiamo ricevuto una riflessione inviataci dal professor Tonino Vaccarino in merito alla necessità di recarsi alle urne e non rinunciare al diritto di voto che pubblichiamo integralmente: “Chiedo il voto all’amico, al conoscente, all’elettore attento e a quello sfiduciato, chiedo il voto ai professionisti e agli artigiani rimasti, ai disoccupati, ai tranquilli e ai disperati, ai bisognosi , ai deboli e ai diseredati.

Chiedo il voto alle donne , mamme o aspiranti tali, agli uomini che vivono l’ansia dei nostri giorni nebulosi, ai giovani senza domani nella Città natia e con le valigie pronte per incerta destinazione. Chiedo il voto a chi sa urlare la collera e a chi soffrendo riesce a contenerla. Chiedo il voto ai cinici e ai gaudenti critici, a chi è felice e a chi vorrebbe esserlo, a chi non dimentica i morti per meglio rendere un servizio alla vita, a chi coglie l’ossigeno del presente temprato del tempo trascorso, trepidante del giorno a venire.

Chiedo il voto a chi sa amare donandosi all’altro fuori da sé, contribuendo al miglioramento della grande Famiglia nella quale viviamo, spandendo profumo nell’armonia sociale, liberando dai lacci e dagli stracci i cattivi percorsi, elevando la Comunità ai suoi giusti livelli, riaffermando i valori del buon vivere. Chiedo il voto per la Democrazia , laica o cristiana che sia. Chiedo il consenso elettorale quale patrimonio insostituibile per tutti , l’attenzione interessata , rispettosa e critica, verso chi si sottopone umilmente e con determinazione al giudizio altrui ed aspira a servire rappresentandone bisogni ed aspirazioni e senza servirsene.

Serve amore per Castelvetrano, per la Città che tutti vogliamo che ridiventi : la “Parigi della valle del Belice” del millennio trascorso. Troppi errori commessi ? Quanti quelli di qualunque altra Città ! Il problema della piaga tumorale si è ingigantito con le tremende condanne per la partecipazione ignobile alle maledette stragi che, straziando il cuore di tutti, hanno disonorato l’intera Comunità agli occhi dell’opinione mondiale. Ma i Castelvetranesi non hanno più tra i residenti il colpevole di tanto disdoro che ha pure annientato i suoi stessi consanguinei.

Non era amministrata bene ? Licenziato il Massimo Consesso cittadino, regolarmente eletto con democratica partecipazione popolare, anche se i Consiglieri si erano dimessi addirittura un anno prima. Il Ministero degli Interni , inflessibile, ha mandato la Commissione della salvezza. E la Città è sommersa dalla immondizia, come mai; le strade cittadine sono una groviera e la sera sembra un avamposto della guerra Siriana, al buio da coprifuoco nella spettrale rappresentazione dello sgomento generale.

La legge , dura per i derelitti, ha rumoreggiato con le demolizioni ma non si è accorta delle speculazioni. Dura lex sed lex. Detto in latino sembra il ricino di un nefasto ventennio passato. Quale elenco ancora per l’esame dei tanti errori e , magari, dei troppi orrori???!! La facilità dell’esposizione dei problemi diventi proporzionale alla comune volontà di trovarne i rimedi. Con le diverse idee programmatiche, con la più variegata rappresentazione pratica. Con il più acceso confronto e, se del caso, anche con la pubblica contrapposizione, sempre , però, nel quotidiano impegno politico che pratichi certamente la legalità , magari sciupando meno tempo per predicarla.

Le elezioni sono la festa della Democrazia che deve scuotere gli animi di tutti , deve sconfiggere disinteresse ed apatia, deve coinvolgere tutti alla più attiva partecipazione, comunicando anche ai bambini il patrimonio sociale della partecipazione popolare alla gestione della Cosa Pubblica, insegnando che è sempre preferibile una piccola utilitaria il cui volante è manovrato dal singolo cittadino piuttosto che i carri armati-ruspe telecomandati da autoritarismi che gestiscono poteri forti e non amministrano Giustizia.

Io chiedo il voto per 163 Candidati che hanno il coraggio di presentare la loro candida veste di Cittadini interessati al bene della Città. Io apprezzo il candore di sei Indomiti-Incoscienti che turbano la serenità delle loro famiglie perché amanti della Cittadinanza tutta. Io chiedo il voto di tutti per tutti, nel sacro dovere di rispettare la preferenza di Ognuno. Io chiedo il voto perché voglio che Castelvetrano abbia finalmente un campanile nel quale ci si possa riconoscere tutti, sul quale issare la bandiera della concordia sociale quale cemento del generale amore per Castelvetrano.

L’incommensurabile patrimonio archeologico, monumentale, naturalistico diventi attrazione per chi vuole e deve potere contribuire allo sviluppo economico della Sicilia occidentale, utile a garantire le giovani generazioni e a scongiurare ulteriori nuove drammatiche emigrazioni. Io sono grato a tutti i Candidati. Io chiedo il voto a Quanti amano Castelvetrano. Antonio Vaccarino

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