Soltanto 4 gli incandidabili castelvetranesi.

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
28 Settembre 2017 12:56
Soltanto 4 gli incandidabili castelvetranesi.

 Il Presidente del Collegio del Tribunale Civile di Marsala, giudice Caterina Greco,  ha emesso la sentenza che riguardava il provvedimento di incandidabilità per 13 ex amministratori della città di Castelvetrano. Secondo la sentenza  del Registro Generale 1863/17;  Decreto n 1107 /2017 emesso il 28/09 /2017 sono soltanto 4 gli incandidabili l’ex sindaco Felice Errante, e gli ex consiglieri Enrico Maria Adamo, tuttora sotto inchiesta e destinatario di un provvedimento di sequestro dei beni, che fu assessore con il sindaco Gianni Pompeo, e consigliere nell’ultima legislatura, Calogero( detto Lillo ) Giambalvo,  il consigliere comunale assolto in primo grado e sotto processo in appello in quanto intercettato mentre esaltava la figura dei boss Messina Denaro, e Francesco Martino, consigliere nell’ultima legislatura.  Prosciolti risultano essere gli ex assessori Vito Fazzino, Giuseppe Rizzo, Girolamo Signorello, Angela Giacalone, Daniela Noto, Maria Rosa Castellano, e gli ex consiglieri Francesco Bonsignore , Gaspare Varvaro e Salvatore Vaccarino, figlio del politico di lungo corso Antonio Vaccarino.

Quest’ultimo che era difeso dall’avvocato Giovanna Angelo, sin da subito aveva preparato una corposa memoria difensiva, poiché all'ingegnere Vaccarino, non era stato contestato nulla sul suo operato da amministratore, ad esclusione di essere figlio di Antonio Vaccarino, che fu sindaco ed assessore a cavallo tra gli anni 70 e 80 del secolo scorso. Che la proposta di incandidabilità si reggesse su elementi poco probanti, era emerso già nel corso delle prime udienze.

Difatti ad un primo controllo da parte di magistrati, lo stesso Pubblico Ministero, che per legge anche in una causa civile come quella della incandidabilità ha una posizione antagonista a quella degli amministratori convenuti, aveva espresso parere contrario sulla richiesta del Ministero dell'interno nei confronti di 3 dei 13 ex-amministratori. Anche il PM non aveva formulato contestazioni su atti specifici di rilevanza penale, facendo propri solo alcuni passaggi della relazione prefettizia con pochi riscontri senza aggiungere alcunchè.

Lo scorso 9 agosto il Giudice del Tribunale Civile di Marsala, la dr.ssa Caterina Greco aveva disposto il rinvio al prossimo 6 settembre. Infatti, al termine della prima udienza sul provvedimento di incandidabilità, Il giudice aveva disposto il rinvio per consentire al PM il deposito della memoria difensiva che doveva essere fatto entro il  31 agosto. Quando la notizia era trapelata qualche giornalista aveva già emesso la sentenza senza appello in cui addirittura dava per scontata oltre alla condanna, anche l'interdizione dai pubblici uffici, provvedimento non previsto e nemmeno richiesto dallo stesso Ministero. Ci sarà da capire, quando la sentenza sarà depositata, quali siano le motivazioni perché la classica formula che l’ex-sindaco non poteva non sapere che all’interno del comune ci fossero delle figure discusse e discutibili, senza contestazioni specifiche, comincia mostrare la corda.

Allo stesso modo, non si potrà non tenere conto, nei successivi gradi di giudizio e davanti al Tar, dove pende un ricorso per l'annullamento del decreto di scioglimento, come la stessa relazione della commissione prefettizia, perde di parecchia efficacia, a fronte di una serie di contestazioni nei confronti di amministratori che oggi sono cadute.

L’incandidabilità riguarderà non solo le amministrative, che si terranno fra circa due anni, bensì anche le elezioni regionali del prossimo 5 novembre e le provinciali che si terranno nella primavera del 2018. Ma si preannunciano già ricorsi in Appello.

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