Riconosciuti i diritti dei disabili a scuola ad avere un PEI

Arriva un'mportante sentenza della Corte d'Appello di Milano che tutela i diritti dei disabili

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
24 Marzo 2022 07:35
Riconosciuti i diritti dei disabili a scuola ad avere un PEI

La Corte d'Appello di Milano, con la Sentenza n° 722 del 25/2/2022, ha riformato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale Civile di Monza che non vedeva i presupposti per parlare di discriminazione perpetrata nei confronti di un alunno con disabilità.Questa sentenza è molto interessante perché ha affermato il principio dell'esistenza della discriminazione anche quando la condotta discriminatoria sia già cessata oppure sia cessata in corso di causa. In secondo luogo e molto importante, poiché ha affermato che la condanna al risarcimento dei danni non patrimoniali non deve avere solo un carattere risarcitorio, ma anche una funzione "dissuasiva e deterrente" onde evitare il ripetersi di analoghe discriminazioni future.

Vediamo quali sono stati i fatti e quale è il punto di diritto rilevato. Il fatto: un alunno che frequentava la prima classe di una scuola primaria nell'anno scolastico 2018/2019, aveva ottenuto la certificazione di disabilità a novembre 2018. Sulla base di questa certificazione, ai sensi dell'art. 3 comma 1 della L. n° 104/92, la scuola, pur non ancora in possesso della Diagnosi Funzionale, aveva formulato a dicembre 2018 la richiesta di ore di sostegno all'Ufficio Scolastico Regionale, prevedendo contestualmente anche una riduzione di orario di frequenza dell'alunno, privandolo anche dell'orario della mensa, in attesa di ricevere le ore di assistenza necessarie.

Con la Diagnosi Funzionale però, pervenuta solo a fine gennaio, il PEI era stato formulato dal GLHO (gruppo di lavoro per l’handicap operativo) i primi di febbraio 2019, senza indicare il numero di ore di sostegno e di assistenza ritenute necessarie. A seguito delle continue ed insistenti richieste della famiglia, il PEI alla fine, era stato modificato all'inizio di aprile dalla sola scuola per ampliare l'orario di frequenza dell'alunno. Il diritto: la famiglia si è decisa a ricorrere, ai sensi della L.

n° 67/06 al Tribunale Civile di Monza, ritenendo che si fosse in presenza di una discriminazione e chiedendo, quindi, anche il risarcimento dei danni non patrimoniali previsto da tale legge. Il Tribunale aveva ritenuto non sussistente la discriminazione, e sosteneva che essa fosse individuabile solo in presenza del danno dimostrato e la famiglia, non avendo prodotto le prove della quantificazione del danno subito, non aveva pertanto dato prova del danno. La famiglia, non concordando con quanto sostenuto dal Giudice di primo grado, ha impugnato l'ordinanza presso la Corte d'Appello di Milano.

La Corte d'Appello rigettando le eccezioni dell'Avvocatura di Stato circa l'inesistenza dell'interesse della famiglia ad agire essendo ormai trascorso l'anno scolastico, ha parzialmente accolto il ricorso per i seguenti motivi: 1. "L'errata valutazione del PEI in data 11/2/2019 e la successiva omessa convocazione del GLHO appaiono peraltro di per sè condotte discriminatorie in quanto hanno posto l'alunno con disabilità in una condizione di svantaggio e disuguaglianza rispetto agli altri alunni normodotati a causa della mancata valutazione dei suoi bisogni che non gli hanno consentito la concreta fruizione degli strumenti di supporto a lui necessari." 2.

quanto al risarcimento del danno non patrimoniale di cui alla legge n° 67/06 esso è conseguenza della discriminazione ed il suo ammontare è rimesso alla valutazione equitativa del giudice. La motivazione prosegue come segue: "quanto alla conseguente domanda risarcitoria la Suprema Corte ha spiegato che "nelle controversie in materia di discriminazione proponibili con il procedimento ex art. 28 del D.Lgs. n° 150 del 2011 è ammissibile, ai sensi del co. 5 del predetto articolo, il risarcimento del danno non patrimoniale che si caratterizza per una funzione dissuasiva e che esula dai c.d.

danni punitivi (vedi Cass. sez. un., 21/7/2021 n° 20819)."

Le sentenze che riconoscono diritti ai disabili vanno divulgate per dare ai genitori o a chi per loro strumenti per capire che certi diritti devono essere tutelati.

Maria Elena Bianco

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza