“Quattro chiacchiere con…” Giovanni Sacco che gestisce il Caseificio Sacco

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
29 Dicembre 2018 12:48
“Quattro chiacchiere con…” Giovanni Sacco che gestisce il Caseificio Sacco

Il Caseificio Sacco è un'azienda a carattere familiare giunta alla terza generazione. Il capostipite fu Nicolò Sacco che iniziò a commercializzare formaggio nel 1940, gli subentrò il figlio Domenico , padre degli attuali titolari, che nel 1980 iniziò con la produzione in proprio, sino ad arrivare ad oggi con Giovanni e Marco Sacco. L'attività nel tempo ha subito un'evoluzione ed uno sviluppo tant'è che è possibile trovare il formaggio del Caseificio Sacco in diverse regioni d'Italia. La nostra Elena Manzini ha intervistato Giovanni Sacco che ha parlato di qualità, di economia e delle campagne diffamatorie che subisce la città di Castelvetrano.

Da oltre 30 anni il vostro caseificio è presente sul mercato con prodotti, freschi e stagionati. Per un buon formaggio, basilare è il latte. Dove reperite la materia prima? Per realizzare i nostri prodotti acquistiamo il latte in tre province, oltre alla nostra (Trapani) ci spostiamo nell'entroterra abbracciando le province di Palermo ed Agrigento, zone montane dove, dopo un'attenta selezione delle aziende agricole, oggi riusciamo a trovare un latte di pascoli di alta quota che unito al nostro, da al formaggio un aroma ed un gusto particolare, fatto in prevalenza di erbe spontanee, che solo i pascoli all'aperto possono conferire al latte e di conseguenza al formaggio. Il vostro è un marchio conosciuto in tutta Italia, come riuscite a ritagliarvi una fetta di mercato importante nonostante le grandi realtà presenti? Nel tempo abbiamo lavorato molto sulla comunicazione per trovare nuovi sbocchi commerciali in prevalenza nel Nord Italia, abbiamo girato in lungo e in largo la nostra amata penisola cercando di capire anche quali zone fossero più adatte per la richiesta dei nostri prodotti, abbiamo investito tanto in campionature e visite dirette ai potenziali clienti ed il lavoro ci ha ripagato portandoci a notevoli risultati. Abbiamo partecipato a fiere ed eventi di livello per esporre tutta la produzione, anche queste ci hanno aiutato a trovare nuovi partner commerciali che ad oggi collaborano con noi e con i quali si è creata una sinergia importante, nonostante la presenza di rilevanti realtà che tendono ad assumere il monopolio, favorite anche dalla possibilità di produrre a prezzi inferiori a discapito della qualità finale. Come si potrebbe e chi dovrebbe intervenire per aiutare un settore come il vostro, che vede la concorrenza di prodotti di qualità nettamente inferiore? Interventi diretti da parte di qualcuno per quanto riguarda la qualità o la regolamentazione del mercato è difficile che avvengano, ad oggi nessuno si è mai interessato realmente per la promozione dei prodotti di nicchia a favore di quelli industriali o provenienti dall'estero. Le piccole imprese pagano lo scotto della globalizzazione, che da un lato ha favorito l'esportazione dei prodotti in buona quantità, ma, dall'altro, ha permesso e permette l'ingresso di enormi quantità di prodotti alimentari nettamente inferiori per qualità a quelli Italiani e talvolta senza adeguati controlli. Operare in un territorio come Castelvetrano è un punto di forza, o per le note vicende che è inutile quanto noioso ribadire, rappresenta un ostacolo? Operare a Castelvetrano oggi è diventato difficile, perché è devastato dalla continua campagna diffamatoria a cui ci è dato assistere quotidianamente e questo di riflesso, anche se non visibile, trascina l'economia e l'immagine delle aziende che insistono sul territorio. Stiamo vivendo il periodo peggiore della storia di questa splendido paese, ma noi, come tutte le altre aziende e come tutti i cittadini impegnati in qualsiasi attività non ci stanchiamo mai di difenderla e di parlare delle cose positive, delle risorse che offre e che ancora sono da scoprire , consapevoli che un giorno non molto lontano si parlerà di nuovo di Castelvetrano come Capitale della Valle del Belice. Elena Manzini in copertina Giovanni e Marco Sacco con lo chef stellato Antonino Cannavacciuolo

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza