“Quattro chiacchiere con…Giovanni Cavarretta (Oleificio Cavarretta)”

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
02 Febbraio 2019 15:23
“Quattro chiacchiere con…Giovanni Cavarretta (Oleificio Cavarretta)”

Dai prodotti della terra alla trasformazione degli stessi. Trasformazione che porta alla produzione di una eccellenza italiana: l'olio extravergine ottenuto dalle olive della culivar Nocellara del Belice. Abbiamo conversato con Giovanni Cavarretta dell'omonimo Oleificio sito a Castelvetrano.  La sua azienda da quanto tempo è presente sul mercato? La nostra azienda è stata fondata nel 1998, ma in realtà siamo la quarta generazione. Già mi si racconta che il padre di mio nonno paterno avesse nelle proprie terre un oleificio, poi mio nonno ne aprì uno nella piazza di S.

Antonio che gestì per alcuni anni assieme al fratello e adesso io, mio fratello e mio padre continuiamo a gestire l’attuale frantoio fondato da mio padre. Quali sono i punti di forza della sua attività? Penso che un oleificio debba avere soprattutto l’obiettivo di riuscire ad estrarre dalle olive, che nel nostro caso sono Nocellara del Belice, un olio eccellente! Noi siamo una delle prime aziende che ha sempre utilizzato un impianto a freddo e quindi in grado di esaltare le sostanze organolettiche del nostro pregiatissimo olio extravergine.

Un'azienda come la sua a quali problematiche ogni giorno deve far fronte? Il nostro settore purtroppo ha troppa concorrenza e soprattutto sleale. È difficile riuscire a inserirsi nei mercati. Purtroppo di falsi extravergine sugli scaffali  dei supermercati ce ne sono fin troppi ed a prezzi inferiori ed impossibil. Ovviamente spesso addizionati e non prodotti con materie prime italiane. Noi riusciamo ad abbracciare un mercato di nicchia fatto di persone che apprezzano il nostro prodotto a prescindere dal prezzo.

 La situazione economica di Castelvetrano è catastrofica. Come poter uscire, secondo lei, da questo empasse? Castelvetrano come tutta la Sicilia ha un potenziale enorme,basti pensare al Parco Archeologico, al suo mare ai suoi prodotti! So che sembra banale ripetere sempre le stesse cose, ma a mio modesto parere dobbiamo avere tenacia e fiducia nei nostri mezzi. La situazione attuale anomala della nostra cittadina non ci fa ben sperare,troppi giovani partono alla ricerca di un futuro migliore lasciando a malincuore la propria terra.

Ma io sono speranzoso,di pensiero positivo e mi affido ad un vecchio proverbio siciliano che dice:" Bon tempu e malu tempu un dura tuttu un tempu". Elena Manzini

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