“Quattro chiacchiere con…Baldo Puzzo (pescatore)”

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
26 Gennaio 2019 16:56
“Quattro chiacchiere con…Baldo Puzzo (pescatore)”

Nel nostro “viaggio” tra le varie categorie economiche locali, abbiamo raccolto il grido di rabbia e dolore, di un pescatore, di quella piccola pesca che sfama o meglio, sfamava, diverse famiglie, di cui le Istituzione pare si siano dimenticate (salvo in clima elettorale). Ci risulta un sopralluogo del Genio Civile (che di certo frutterà la solita manfrina: far arrivare qualche ruspa, asportazione momentanea delle alghe, lieve dragaggio del fondale e tempo pochi mesi tutto sarà come prima).

Da quanto tempo esercita il lavoro di pescatore? Ho iniziato ad andare su una barca da pesca a 16 anni. E' un lavoro che ti entra nell'anima, anche se non sono nato "al mare". Così ho deciso di fare, lo dico con orgoglio, il pescatore. E continuo a farlo nonostante i problemi che ogni giorno sembrano ingrandirsi sempre più. Quali sono i problemi della piccola pesca in Italia ed in particolar modo in Sicilia? La Sicilia viveva di pesca al tonno e pesce spada.

Purtroppo la chiusura delle quote alla piccola pesca  per questi due tipi di pescato ha via via ridotto i guadagni ad un lumicino. Ma l'amore per questo lavoro è grande ed ho continuato a pescare. Fino a qualche anno fa si riusciva a vivere decorosamente: soprattutto nei mesi estivi si guadagnava bene. In inverno si arrotondava con la piccola pesca ed ogni giorno portavamo a casa almeno 20 euro. E' sotto gli occhi di chiunque lo stato pressoché pietoso del Porto di Marinella di Selinunte.

E' cosa nota che avete chiesto di poter incontrare "qualcuno che conta" ma a tutt'oggi non avete avuto riscontri nè tantomeno modo di esporre i vostri problemi. Cosa siete intenzionati a fare? Ora con l'inagibilità del porto, non si portano a casa nemmeno quei miseri 20 euro. L'assurdità di un porto come Marinella è che (sempre che sia possibile districarsi tra le alghe ed uscire in mare) dobbiamo limitare le reti in barca in quanto il peso ci porterebbe ad incagliare essendo il fondale basso, praticamente inesistente a causa delle alghe.

Personalmente sono intenzionato a fare tutto il possibile per uscire da questa situazione, spero che la popolazione della borgata ci supporti.  Alla politica è difficile credere ancora e fare affidamento, ci ha praticamente abbandonato.   Cosa dovrebbero fare le Istituzioni per aiutarvi sotto ogni punto di vista (oltre, superfluo precisarlo ma conviene sempre, a progettare e ricostruire un Porto degno del suo nome)? Ci auguriamo che gli attuali Commissari nominati alla guida di Castelvetrano approvino almeno uno dei progetti presentati in questi anni.

Che la Politica non si ricordi di noi solo in prossimità delle elezioni. Non possiamo ogni giorno sentirci precari e quindi far sentire precarie le nostre famiglie. E' avvilente. Poi non ci si stupisca che la Sicilia, questa parte dell'isola si spopola. Si emigra, si va a cercare dove almeno si può portare a casa uno stipendio e far vivere dignitosamente la propria famiglia. Elena Manzini  

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