Si è svolta nella giornata di ieri, 31 Gennaio 2022, dinanzi al Tribunale in composizione collegiale presieduta dal Dott. F. Messina, il processo penale a carico di T.M, gioielliere sessantenne di Trapani, processo che vede come persona offesa un noto imprenditore castelvetranese. Secondo l’accusa l’impuntato, già gravato da diversi precedenti, a fronte di un prestito di €80.000,00, concesso all’imprenditore che versava in gravi condizioni economiche, avrebbe preteso ed ottenuto le predette somme a titolo di interessi, senza mai imputarle al rimborso del prestito, superando così il tasso soglia che configura l’usura.
L’udienza di ieri era calendarizzata per l’esame della persona offesa per testimoniare sull’usura che avrebbe subito dal 2012 al 2015, a seguito di una temporanea crisi delle proprie risorse finanziarie. Durante l’esame la persona offesa ha puntualmente confermato tutto l’impianto accusatorio dando ampio riscontro su tutti i dettagli della vicenda e procedendo anche ad un riconoscimento lucido e puntuale di tutti i titoli, sequestrati al gioielliere imputato; titoli da cui si evinceva in modo chiaro un prestito connotato da un forte tasso usuraio.
La persona offesa, malgrado la delicatezza della questione, ha sempre risposto in maniera precisa alle incalzanti domande della pubblica accusa (dott.ssa Mucaria), delle parti civili e dalla difesa dell’imputato.
La parte civile del noto imprenditore castelvetranese, rappresentata in giudizio dall’avv. Giuseppe Accardo, a caldo dichiara: “ Siamo molto soddisfatti della prova resa in aula oggi. L’esito delle dichiarazioni rese dalla persona offesa è da considerarsi positivo in quanto è stato puntualmente confermato quanto già illo tempore denunciato inoltre sono state rese dichiarazioni che confermano quanto di fatto emerge dalla documentazione, che nel caso di specie è rappresentata da assegni. A questo punto possiamo anche sperare ed essere molto fiduciosi sull’esito del procedimento”.
Nel procedimento penale de quo era presente non solo la parte civile del suddetto imprenditore ma anche la parte civile della sua società, che avrebbe subito ingenti danni dalla condotta ascritta all’imputato, nonché la parte civile dell’Associazione Antiracket Libero Futuro, difesa dall’Avv. Maria Bianco, che dichiara: “Anche oggi si è compiuto quel passo importante per sostenere, sia dentro che fuori le aule del Tribunale, tutti gli imprenditori che hanno avuto e che hanno la forza di combattere la morsa dell’usura”.
Il processo continuerà, l’udienza futura sarà in data 21 marzo 2022 ed è stata calendarizzata per sentire gli accertatori, ossia i militari della guardia di finanza che hanno seguito l’indagine.
Processi come questi meritano di essere menzionati perché nella nostra terra la piaga dell’usura è profonda. Negli ultimi, anche e soprattutto a seguito della pandemia, è sempre più drammaticamente crescente il numero di persone che non riescono ad ottenere un accesso al credito ricorrendo vie ordinarie, incappando così per necessità nella maglia asfissiante dell’usura.
Nella foto l’Avv. Accardo Giuseppe del Foro di Marsala