Quale presidente del comitato civico “orgoglio castelvetranese” in declino, ho partecipato volentieri all’incontro indetto dal Sindaco di Castelvetrano Avv. Giovanni Lentini, a cui hanno partecipato alcuni Sindaci della Valle del Belice per interesse diretto, alcuni medici ed esponenti politici, per la rimodulazione del piano sanitario regionale.
La prima proposta manifestata dal sottoscritto è quella di chiedere la restituzione all’ospedale di Castelvetrano del PUNTO NASCITE e del REPARTO PEDIATRIA.
Tale richiesta non appare di tipo campanilistico, anche se il trasferimento operato illegittimamente a favore del Nosocomio Abele Aiello di Mazara, fu eseguito per risolvere un problema di criticità di quest’ultimo ospedale dove non si nasceva in sicurezza e aveva bisogno dei nostri pediatri.
Inizialmente fu deliberato di trasferire il reparto mazarese a Castelvetrano che aveva tutti i requisiti delle nascite in sicurezza e i locali idonei per assicurare un servizio sanitario già collaudato nei sette anni in cui la struttura castelvetranese aveva ospitato l’intero ospedale mazarese (2010-2017).
Due ore dopo la politica clientelare intervenne imponendo il trasferimento del reparto a Mazara, ove non vi è l’allocazione logistica idonea della struttura: il Punto Nascite non è collegato strutturalmente e adeguatamente se non attraverso uno stretto corridoio affollato e la Pediatria non si trova allo stesso piano del Punto Nascite, così come invece prima allocato in un intero piano dell’ospedale castelvetranese.
Negli ultimi due anni, molti i casi di donne della Valle del Belice che hanno rischiato la nascita in ambulanza, fortunatamente soccorse dai ginecologhi volontari che hanno operato nel nosocomio castelvetranese in emergenza.
I disservizi del nosocomio di Mazara hanno determinato una sensibile diminuizione delle nascite per scelta dell’utenza che preferisce rivolgersi ad altre strutture sanitarie palermitane.
Il numero delle nascite originariamente attribuibili ai due nosocomi erano simili e comunque insufficienti entrambi per i criteri Balduzzi.
In una struttura ospedaliera di circa 22.000 mq. su cinque piani, che possiede all’interno della cittadella sanitaria di circa 48.000 mq. un’ELISOCCORSO, con autorizzazione ENAC al decollo notturno e che è punto di riferimento di un’utenza di quasi 100.000 abitanti dell’intera Valle del Belice che in periodo estivo aumenta sensibilmente, l’ultimo lembo della Provincia di Trapani territorialmente collocata vicino lo svincolo dell’autostrada A29 Palermo – Mazara del Vallo e dello scorrimento veloce per Menfi – Sciacca – Agrigento, con una notevole utenza di passaggio, dovranno indispensabilmente essere garantiti i servizi sanitari essenziali che ad oggi non sono adeguatamente assicurati.
Altra proposta emersa, quindi, si rivolge ai servizi sanitari essenziali di EMERGENZA URGENZA e di base: non solo il potenziamento e i lavori strutturali a rilento del nostro PRONTO SOCCORSO, ma anche la necessaria riclassificazione come U.O. Complesse di alcuni dei reparti inopinatamente declassati a Semplici dal Piano Razza.
CHIRURGIA – ORTOPEDIA – TERAPIA INTENSIVA e RIANIMAZIONE – RADIOLOGIA – MEDICINA – ANATOMIA PATOLOGICA – FARMACIA – ANALISI CLINICHE – UFA vanno potenziate e riclassificate quali Unità Operative Complesse affidate a un Direttore di reparto (primario) per riconquistare autonomia operativa e gestionale, con una Direzione Sanitaria interna alla struttura castelvetranese.
Giova ricordare che già nel 2019, il Comitato Orgoglio Castelvetranese ha depositato all’Assessorato Regionale alla Sanità, 7.000 firme dei cittadini belicini, oltre ad altre 2.000 raccolte on line, per la difesa dell’offerta sanitaria nel territorio e il cambio di intestazione da anacronistico “Vitt. Emanuele II” a Ospedale “VALLE DEL BELICE”, con un iter istruito in fase di approvazione e che recentemente è nato un comitato civico che richiede di aggiungere il nome del noto medico “FAUSTO MULE’ alla chiesta intestazione VALLE DEL BELICE”.
Tutti i partiti politici di coalizione e tutti i Sindaci della Valle del Belice dovranno far sentire forte la propria voce a difesa della salute dei cittadini e del diritto negato a nascere nella propria città col trasferimento del Punto nascite e del reparto di Pediatria altrove o sulla chiusura dell’Ortopedia.
Avv. Franco Messina