Rattrista che anche una tragedia, come quella perpetrata ai danni di Maria Amatuzzo, giovane madre di Marinella di Selinunte, nella Città di Castelvetrano, si possa trasformare in un serbatoio di polemiche strumentali. Ritengo, pertanto, opportuno replicare, come Responsabile dello Sportello antiviolenza “Co.Tu.Le.Vi” di Castelvetrano, e a nome dei facenti parte dell’associazione.
E’ falso quanto affermato dalla signora Rosetta Catalanotto sulle colonne della testata giornalistica “PrimapaginaCastelvetrano” : non è vero che non abbiamo “trovato un momento per ricordare la solitudine e il dolore di una giovane madre e dei suoi figli.”
Nella giornata di Natale , 25 dicembre, alle ore 17.17 per la precisione, sulla pagina facebook dello Sportello, veniva pubblicato un post con un messaggio sulla triste e drammatica fine di Maria.
Essere discreti e non andare in cerca di visibilità autoreferenziale è per noi un dovere oltre che uno stile di vita. Da un anno operiamo con costanza, nonostante le notevoli difficoltà e lasciando volentieri le prime pagine a chi ha scelto di vocare la propria vita ad altro.
Adesso è opportuno ritornare ad un riflessivo e silenzioso raccoglimento rispetto alla tragedia consumatasi e cercare di contrastare il fenomeno partendo da noi stessi e dalle nostre azioni quotidiane. Ogni volta che puntiamo il dito su qualcuno inneschiamo un circuito di odio.
“ le parole possono essere muri o finestre” scriveva Marshall Rosemberg e con lo spirito di chi vuole aprire finestre di dialogo e di non violenza invito tutti, la signora Catalanotto per prima a contattarci per portare avanti tutti insieme e tutti i giorni, la causa della lotta contro tutte le violenze.
Vincenza Ippolito
Responsabile dello Sportello antiviolenza “Co.Tu.Le.Vi” di Castelvetrano
