Mazara, proposta impianto di compostaggio vicino Torretta Granitola. Dettagli sul progetto della ditta mazarese I.C. Costruzioni

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
11 Giugno 2020 09:48
Mazara, proposta impianto di compostaggio vicino Torretta Granitola. Dettagli sul progetto della ditta mazarese I.C. Costruzioni

Attraverso comunicato stampa ieri mattina il Comune di Mazara del Vallo ha dato notizia della pubblicazione all’albo pretorio online del sito dello stesso Comune la nota prot. 24636/2020 (firmata lo scorso 8 maggio) dell’Assessorato regionale del territorio e dell’Ambiente – Servizio 1 “Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali” (inviata a vari enti di competenza fra i quali, oltre al Comune, Arpa, Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti, e Asp Trapani) con la quale si comunica l’avvio della procedura di verifica ad assoggettabilità alla “valutazione di impatto Ambientale” (la c.d.

VIA), relativamente alla proposta della ditta IC Costruzioni (ditta di Mazara del Vallo avente sede in via Castelvetrano 33/A e come legale rappresentante la signora Giuseppa Santospirito) di realizzazione di un impianto di compostaggio in territorio mazarese. (ecco il link ove consultabile tutta la documentazione relativa al progetto https://si-vvi.regione.sicilia.it/viavas/index.php/it/component/fabrik/list/28/it/?Itemid=&integrazioni___id_integrazioni_raw=806&limitstart28=0&resetfilters=1 ).

Responsabile dell'istruttoria è il dott. Salvatore Di Martino, dirigente del Servizio I dell’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente (mail: salvatoredimartino@regione.sicilia.it). Per il Comune di Mazara del Vallo, nell’ambito delle attività dello Sportello Unico per le Attività Produttive, il  procedimento è stato assegnato al dr. Michele Caldarera, che ha reso nota la scadenza per la presentazione delle osservazioni: il 20 giugno, ossia 45 giorni decorrenti dal 12 maggio). Come prevede la legge, chiunque può presentare osservazioni in merito

all’intervento. Enti interessati e cittadini potranno presentare osservazioni per iscritto sia alla Regione Siciliana che al Comune di Mazara all’indirizzo protocollo@pec.comune.mazaradelvallo.tp.it.

Forniamo qualche informazione sul progetto dell’impianto di compostaggio (biostabilizzazione) della Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano (FORSU) elaborato dalla DELTA EMME srl di Palermo (arch. Giulia Di Martino) per conto della I.C. Costruzioni.

La proposta progettuale –si legge dalla documentazione depositata- consiste nella sistemazione e impermeabilizzazione del suolo, e nella realizzazione dei fabbricati e delle opere necessarie al conferimento, pretrattamento, alla biostabilizzazione accelerata, e alla maturazione lenta e finale, al fine di ottenere il compost come da requisiti normativi. Verranno inoltre realizzate delle tettoie per la vagliatura finale, e lo stoccaggio del compost maturo e dei sovvalli. Saranno inoltre realizzati tutti i presidi ambientali per la raccolta, il trattamento ove necessario, e il controllo delle emissioni, nonché i sistemi di protezione attiva antincendio. Il costo complessivo dell’opera è di 2.540.000 euro.

Dallo Studio Preliminare Ambientale presentato dalla Ditta si legge che “l’’area in cui è prevista la realizzazione dell'impianto di compostaggio si ubica nella zona sud-orientale del territorio comunale di Mazara del Vallo, in C.da San Nicola, nei pressi del confine con il territorio comunale di Torretta Granitola e Campobello di Mazara. (vedi foto copertina). L'area oggetto della proposta progettuale ha un’estensione di 40.540 mq, dista circa 767 m circa dal centro abitato di Torretta Granitola, 2.105 m dal villaggio turistico di Kartibubbo, 7.173 m dal centro abitato del comune di Mazara del Vallo e circa 734 m dalla linea di costa.

L'area in studio si sviluppa in prossimità della SP66 di Gorghi Tondi, la SP51dir che collega il comune di Torretta Granitola con quello di Campobello di Mazara, e la SP38 che collega invece l'abitato di Mazara del Vallo all'abitato di Torretta Granitola. Catastalmente ricade nel foglio 229 partt. 96, 97, 98, 99, 100, 183, 331, 446, 496, 497”. Pertanto si può ben affermare che l’area individuata dalla I.C. Costruzioni non è molto lontana, anzi disterebbe qualche chilometro, da quella dove sarebbe dovuto sorgere (sempre nella contrada mazarese di di San Nicola proprio al confine con l’ex discarica, ormai dismessa, della Belice Ambiente di c/da Campana Misiddi, nel Comune di Campobello) il “progetto Best-Le Miniere Artificiali” della società milanese Unità di Misura s.r.l.

(UDM)

, un investimento fino a 40 milioni di euro per la realizzazione di un mega impianto polifunzionale in Contrada San Nicola per il trattamento dei rifiuti solidi urbani nella quantità complessiva di 70.000 tonnellate. Sull’iter del progetto intrapreso nel corso della decennale Amministrazione del sindaco Cristaldi avevamo scritto tanto, l’ultimo articolo risale al 12 settembre scorso a seguito della notizia del rigetto dell’istanza Il Segretario generale della Presidenza della Regione Siciliana, nella qualità di commissario ad acta, l’avv.

Maria Mattarella, con un decreto ha rigettato l’istanza della ditta milanese (ecco il nostro l’articolo https://www.primapaginamazara.it/la-regione-siciliana-rigetta-istanza-per-il-progetto-best-a-mazara-iter-chiuso-definitivamente/ )

Una breve descrizione, grazie sempre alla documentazione presentata dalla I.C. Costruzioni, della proposta progettuale dell’impianto di compostaggio. Intanto cominciamo a spiegare che “il compostaggio è il processo di maturazione biologica controllata, in ambiente aerobico, della sostanza organica di residui animali e vegetali attraverso cui si ha la produzione di materiali a catena molecolare più semplice, più stabili, igienizzati, ricchi di composti umici. Tali materiali sono pertanto utili nella concimazione e strutturazione dei terreni, per fini agricoli o di miglioramento fondiario. Il processo avviene ad opera di diversi ceppi di microrganismi operanti in ambiente aerobico: batteri, funghi, attinomiceti, alghe, protozoi, presenti naturalmente nelle biomasse organiche o artificialmente apportati con l’eventuale materiale di inoculo”.

L’impianto di compostaggio in questione è stato concepito per trattare principalmente la frazione organica proveniente da raccolta differenziata effettuata dal servizio di igiene urbana, o rifiuti speciali assimilabili agli urbani biodegradabili. Un totale complessivo di rifiuti di circa 150 tonnellate al giorno. Ecco la lista delle tipologie di rifiuti per le quali la Ditta intende chiedere l’autorizzazione: rifiuti biodegradabili di cucine e mense, rifiuti dei mercati, scarti di tessuti vegetali, scarti di corteccia e sughero, segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci, scarti di corteccia e legno (scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione, scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione, rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima − rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche, scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione), rifiuti da fibre tessili grezze, feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate), effluenti, raccolti separatamente e trattati fuori sito imballaggi in legno, imballaggi in carta e cartone carta e cartone, rifiuti provenienti da giardini e parchi (rifiuti biodegradabili, fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia, fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti, fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor), fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo, fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane, fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali.

Nel suddetto studio premi liminare sono anche fornite informazioni sul trattamento di deodorizzazione e sulla gestione delle acque (acque reflue degli scarichi civili, acque meteoriche e acque di processo e colaticci). L’area interessata dalle opere ha una dimensione di 75.445 mq, e prevede al suo interno i seguenti fabbricati: capannone ricezione e pretrattamento, biossidazione accelerata, maturazione lenta, capannone raffinazione, biocelle di biostabilizzazioe dei sovvalli, magazzino ricovero mezzi, tettoia stoccaggio sovvalli, ramaglie e triturazione strutturante, tettoie stoccaggio compost, biofiltri, parcheggio e aree verdi.

Sempre nello studio preliminare in merito ai “Consumi idrici” non viene indicata la quantità. Così si legge: “Per quanto riguarda gli usi industriali, il trattamento di biodegradazione necessita unicamente dell’umidificazione della massa, possibile grazie al ricircolo dei liquidi che la massa stessa perde durante il processo. I consumi idrici sono quindi dovuti a: - usi civici, servizi igienici (considerando una dotazione di personale di circa 10-12 persone, fra operatori e personale amministrativo); - pulizia periodica delle aree di lavoro; - irrigazione periodica del verde pertinenziale.

In conclusione si considera che per tali scopi, il fabbisogno idrico non sia”. Nello stesso studio si danno queste rassicurazioni: “in base alle attività che si prevede vengano svolte all’interno dell’impianto, le potenziali fonti di inquinamento, per le quali sono previsti gli adeguati presidi e accorgimenti, sono raggruppate secondo le matrici coinvolte”.

Nelle sue conclusioni relative allo studio, redatto il 3 giugno del 2019, la progettista, l’arch. Giulia Di Martino così scrive: “dalla disamina sviluppata secondo i suddetti passaggi, emerge come la corretta e completa realizzazione di tale impianto, nonché il controllo continuo delle sue fasi, dei suoi componenti e delle sue emissioni, non comporta il verificarsi di impatti gravi e dannosi per l’ambiente e per l’uomo, e pertanto si sostiene l’esclusione dell’opera alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale”.

Concludendo, vogliamo sottolineare che si tratta di un progetto importante. Legittima l’idea di business, d’altronde sappiamo quale siano le difficoltà per la città di Mazara del Vallo (ma ciò vale anche per i comuni limitrofi del trapanese) per quanto riguarda il conferimento dell’umido organico (il problema delle discariche siciliane etc..) in merito a tempi e costi che poi si riflettono sulle bollette della Tia dei cittadini. La speranza è quella che tale progetto, qualora fosse approvato, porti effettivamente vantaggi alla comunità mazarese e non soltanto ai suoi realizzatori ed ideatori. Pertanto auspichiamo che l’Amministrazione comunale possa vigilare su tutte le fasi del progetto e lavorare affinchè l’opera possa portare benefici effettivi alla cittadinanza.

Francesco Mezzapelle

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