L’ospedale “Abele Ajello”: a Mazara del Vallo un’eccellenza della Sanità della Sicilia

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
07 Novembre 2019 07:00
L’ospedale “Abele Ajello”: a Mazara del Vallo un’eccellenza della Sanità della Sicilia

Se la chirurgia laparoscopica è la nuova frontiera, l’Ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo, grazie al suo reparto di chirurgia generale ne è diventato la bandiera. A poco più di due anni dalla sua “rinascita”, la struttura di via Salemi è diventata il fiore all’occhiello della sanità della Sicilia Occidentale e grazie a queste metodiche e alle nuove tecnologie sempre più sofisticate, è ormai il polo attrattivo anche dei molti pazienti che per una scelta religiosa (come i testimoni di Geova) o per altri motivi, rifiutano le emotrasfusioni.

In effetti, i vantaggi della chirurgia laparoscopica negli interventi addominali sono evidenti: riduce al minimo il trauma grazie a piccole incisioni al posto di estese laparotomie, ha perdite ematiche praticamente ridotte a zero (quindi nessuna necessità di trasfusioni), minor dolore postoperatorio, riduzione dell’immunodepressione e delle infezioni della ferita chirurgica, e infine una più rapida ripresa e una degenza ospedaliera più breve. La chirurgia laparoscopica affronta e risolve efficacemente anche interventi complessi: l’ospedale Ajello ha avuto pochi giorni fa gli onori della cronaca proprio per un intervento eseguito con successo di gastrectomia totale laparoscopica con linfectomia per carcinoma gastrico (è la quinta causa di morte per cancro al mondo).

La paziente, una testimone di Geova di 77 anni di Mazara del Vallo, è stata dimessa in ottime condizioni dopo una degenza postoperatoria di 9 giorni. L’intervento è stato eseguito, senza trasfusioni e nel massimo rispetto della volontà della paziente, dall’equipe  diretta dal dottor  Giacomo Urso, primario di Chirurgia Generale, e composta da Nicola Barbera e Valentina di Paola, coadiuvata dall’anestesista Michele di Stefano con la coordinazione di Mariella Fiaccavento e la collaborazione del personale di sala operatoria, gestito da Giuseppe Palumbo.

Secondo il dottor Urso, sono molti i fattori alla base dei risultati ottenuti: “Primo fattore: la laparoscopia offre al paziente notevoli  vantaggi estetici, ridotto dolore post operatorio, basse perdite ematiche, riduzione dell'incidenza di ernie post chirurgiche, non compromissione immunitaria e rapido ripristino delle normali attività”. La metodica laparoscopica che riduce al massimo le perdite ematiche, ma soprattutto il rispetto della volontà del paziente per quanto riguarda l’uso del sangue, hanno fatto sì che l’Ajello sia diventato il polo attrattivo anche per i testimoni di Geova.  Un altro elemento alla base del successo dell’azienda ospedaliera mazarese? “In effetti - conferma il dottor Urso - la struttura dove opero è diventata un centro di riferimento importante per i pazienti della provincia e non solo per il trattamento di patologie oncologiche con tecniche chirurgiche mini-invasive.

Garantiamo al paziente – anche al paziente testimone di Geova -  un approccio rispettoso e multidisciplinare seguendo le più aggiornate linee guida europee -molto restrittive sull’uso  del sangue: ndr - Tra l’altro, e la cosa è nota,  l'uso del sangue in oncologia determina un peggioramento della prognosi del paziente attraverso una depressione immunitaria, rischio infettivo e reazioni potenzialmente letali.” Chirurgia e tecnologie d’avanguardia, conformità alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità - che tra l’altro prevedono la riduzione e la possibile eliminazione delle trasfusioni di sangue in tutti gli ospedali - e poi rispetto per la persona e la volontà del paziente hanno fatto dell’Ajello un’oasi di eccellenza: sarà così il volto nuovo della Sanità siciliana? Comunicato stampa TDG Sicilia      

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