La tassa di soggiorno è un balzello in più per il turista ma può diventare un boomerang per gli albergatori che non la incassano o che omettendo di versarla al comune commettono il reato di peculato. Facciamo chiarezza con l'avvocato Giovanni Antonio Rizzo: Con la delibera n° 8 del 22 marzo 2018 il comune di Castelvetrano ha modificato il regolamento per l’istituzione e la disciplina dell’imposta di soggiorno per il territorio di Castelvetrano comprese le frazioni di Selinunte e Triscina.
Il nuovo regolamento prevede che : 1. L’imposta di soggiorno è applicata per persona e per pernottamento e può essere graduata e commisurata in maniera differenziata tra le strutture ricettive in modo da tenere conto delle caratteristiche qualitative e dei servizi offerti dalle medesime fino ad un massimo di 15 pernottamenti consecutivi. 2. La misura dell’imposta di soggiorno è determinata’ come di seguito indicato: a) euro 1,50 al giorno per pernottamenti nelle strutture alberghiere e residenze turistiche fino a tre stelle b) euro 2,50 al giorno per pernottamenti nelle strutture alberghiere e residenze turistiche oltre tre stelle c) euro 1,00 al giorno per pernottamenti nelle altre tipologie di srutture ricettive.
Il gestore della struttura ricettiva e i proprietari delle unità abitative effettuano i versamenti delle somme riscosse ogni mese a titolo d’imposta di soggiorno entro il giorno 15 del mese successivo con bonifico bancario in favore del tesoriere comunale specificandone il periodo e le relative presenze. ma vediamo cosa succede se non si paga la tassa di soggiorno . la suprema corte con sentenza 32058/18 ha stabilito che "commette reato di peculato il titolare della struttura alberghiera che dopo aver riscosso la tassa di soggiorno dai propri ospiti non la versa al comune.
Naturalmente il cliente puo' rifiutarsi di pagare la tassa di soggiorno al momento del pernottamento in una struttura alberghiera. Ciò non significa che, prima o poi, ci vediamo arrivare il conto a casa. In sostanza, e non essendo previsto dalla legge il ruolo di sostituto di imposta per il gestore di un albergo o di un agriturismo o bed & breakfast che sia, alcuni enti locali hanno previsto un modulo da far firmare al cliente che non vuole pagare la tassa di soggiorno. Con questa dichiarazione, il turista si assume la piena responsabilità di rifiutare la tassa di soggiorno riportando sul modulo le proprie generalità e quelle della struttura in cui alloggia.
Nello specifico, il cliente deve scrivere: «Dichiaro, assumendomi ogni responsabilità, che sono stato ospite della su citata struttura ricettiva e che mi sono rifiutato di versare l’imposta di soggiorno. Dichiaro altresì che gli addetti della struttura ricettiva mi hanno fatto presente che l’imposta di soggiorno è legge dello Stato italiano ed è disciplinata con regolamento comunale e che in caso di rifiuto di pagamento il comune si attiverà nei miei confronti per il recupero delle somme non corrisposte, con l’applicazione delle sanzioni di legge».
Dopodiché, come detto prima, il Comune si può riservare il diritto di pretendere dal clientela tassa di soggiorno non pagata, e il titolare della struttura e' cosi salvaguardato e sicuramente non potra' essere accusato di peculato.