Il TAR potrebbe annullare lo scioglimento del comune di Castelvetrano.

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
15 Settembre 2017 18:41
Il TAR potrebbe annullare lo scioglimento del comune di Castelvetrano.

Potrebbero esserci dei clamorosi sviluppi nella vicenda del decreto di scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose del comune di Castelvetrano, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, chiamato a pronunciarsi sulla legittimità del predetto scioglimento, ha deciso di ritenere fondata e legittima la richiesta dei ricorrenti ed hanno rinviato la decisione per meglio approfondire l’argomento. Infatti, scrivono i giudici Carmine Volpe, Presidente, Ivo Correale, Consigliere, Roberta Cicchese, Consigliere Estensore:  Il Collegio, visto l’art.

55, co. 10, c.p.a. e considerato che le esigenze della parte ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito, fissa, per la discussione del ricorso nel merito, l’udienza pubblica del 28 marzo 2018. Nei mesi scorsi, a seguito del Decreto di Scioglimento disposto dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, Marco Minniti, a meno di cinque giorni dalle elezioni amministrative era giunto il decreto che scioglieva un comune già di fatto non più esistente a causa delle dimissioni del sindaco, che erano avvenute il 28 aprile scorso, e del consiglio comunale che si era autosciolto nel marzo del 2016 a seguito della vicenda del consigliere Lillo Giambalvo, che in alcune intercettazioni aveva dichiarato di essere un vero e proprio supporter del latitante Messina Denaro.

Un gruppo di candidati della lista Liberi e Indipendenti, che sosteneva il candidato sindaco Luciano Perricone, Santa Giovanna Corso, Rosalia Ventimiglia, Niccolò Jorio Lipari, Liliana Monteleone, Maria Anna Piazza, ritenendosi defraudati del diritto di poter votare e di poter eleggere i propri rappresentanti al massimo consesso civico, aveva deciso di rivolgersi all’avvocato Carlo Comandè, del Foro di Palermo per presentare un ricorso al TAR per quella decisione che ritenevano ingiusta, immotivata e poco rispettosa dei loro sforzi anche economici, poiché avvenuta non all’inizio della campagna elettorale, ma a poche giorni dal voto.

Nella giornata di ieri si è tenuta l’udienza ed i giudici hanno ritenuto non solo di non rigettare il ricorso, ma hanno ritenuto che ci possano essere elementi tali da poter valutare l’accoglimento, non prima però di aver adeguatamente approfondito nel merito la vicenda. Per tale motivo il rinvio al 28 marzo per il merito quando avverrà il definitivo pronunciamento.

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