Foscari pronto alle dimissioni da consigliere, ma rimarrà assessore. Il Pd dialoga con Alfano, e se arrivasse un assessorato?

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
08 Maggio 2020 08:36
Foscari pronto alle dimissioni da consigliere, ma rimarrà assessore. Il Pd dialoga con Alfano, e se arrivasse un assessorato?

Si profila un nuovo ingresso in seno al Consiglio comunale di Castelvetrano. Dopo le dimissioni presentate nei giorni scorsi dall’assessore alla Polizia Municipale Manuela Cappadonna, pare che nelle prossime ore anche l’assessore allo sport Filippo Foscari farà una scelta analoga lasciando il doppio ruolo che ha rivestito in questi mesi. Come è noto la legge consente di poter svolgere, se eletto in consiglio comunale, anche il ruolo di amministratore, ovviamente percependo una sola indennità di funzione.

Nella squadra di governo del Sindaco Alfano erano tre gli assessori consiglieri, i già citati Cappadonna e Foscari ed il vice-sindaco Biagio Virzi. nella foto  Filippo Foscari  Per effetto di queste dimissioni dovranno avvenire le surroghe al primo consiglio comunale utile.

In luogo di Manuela Cappadonna subentrerà l’impiantista Francesco Vento, ed in luogo di Foscari, subentrerà Aldo Tripoli , commerciante. Se poi in un prossimo futuro anche Virzi dovesse optare per le dimissioni da consigliere si arriverebbe addirittura al 18esimo dei 19 componenti della lista, il commerciante Giovan Battista Favata che con i suoi 13 voti era arrivato penultimo nella lista e sarebbe la prima volta nella storia di questo comune che una lista porterebbe in consiglio 18 dei 19 componenti della stessa, rimarrebbe fuori soltanto la signora Anna Maria Rappa con 7 voti.

nella foto da sx Francesco Vento e Aldo Tripoli Da sottolineare un’ulteriore curiosità  Foscari con 440 voti e Cappadonna con 418 voti erano risultati terzi e quarti nel numero di preferenze, sopra di loro solo Angela Mandina con 471 preferenze ed il presidente del consiglio Patrick Cirrincione con 443.

I due che dovrebbero subentrare, invece, hanno colto rispettivamente Vento 66 preferenze e  Tripoli 64 e andrebbero a ricoprire un posto in consiglio con una manciata di voti a fronte di candidati che con trecento voti sono rimasti fuori, ma è la legge che lo consente. Potrebbero esserci movimenti anche in seno alla Giunta, che dal momento delle dimissioni dell’avvocato Chiara Donà Dalle Rose, in aperta polemica con il sindaco e con la burocrazia comunale era rimasta priva di una casella.

Se appare chiaro che nessuno dei sei assessori rimasti rischia, oltre ai predetti Virzì, Cappadonna e Foscari, saranno confermati anche Giovanni Parrino, Irene Barresi e Maurizio Oddo, la settima casella potrebbe andare al Partito Democratico, o a qualcuno ad esso riconducibile. Chiariamo meglio se da una parte i consiglieri comunali Marco Campagna, da noi contattato, e Monica Di Bella, nel corso di un’intervista ad altra testata giornalistica hanno respinto categoricamente qualsiasi ingresso in Giunta, confermando invece l’impegno a far parte del tavolo anti-crisi , fortemente voluto da Biagio Virzi, e di qualunque altra iniziativa utile ad aiutare la nostra comunità cittadina a superare questo momento storico ed a provare a ripartire, ma di mantenere salda la barra ed il ruolo di opposizione a questa amministrazione.

nella foto Pasquale Calamia Più conciliante appare invece il neo-segretario comunale del partito, Pasquale Calamia che sui social scrive: “Il momento è difficile, anzi tragico: qui dobbiamo decidere se dobbiamo tirare bombe su un morto oppure sbracciarci per salvare la città.

Per questo NOI partecipiamo al tavolo di crisi. Partecipiamo mettendoci la faccia. Fermo restando che siamo all’opposizione politica di questa giunta, ma non siamo all’opposizione della città. Rimbocchiamoci le maniche perché nessuno si salva da solo.” Ma se dovesse arrivare qualche tirata di giacca da parte dell’Onorevole Baldo Gucciardi, al quale Calamia è legato da rapporti di stima e collaborazione, che pare premere per un ingresso in giunta allora si potrebbe arrivare all’indicazione di persona fidata, magari senza incarichi di partito, e vicina all’architetto Calamia che possa essere elemento di garanzia ed arricchire di esperienza la squadra di governo.

Tanti i nomi sul tavolo, dall’architetto Mariano La Barbera a Rosaria Rallo al regista Giacomo Bonagiuso che lo stesso Calamia aveva designato quale assessore alla cultura alle ultime amministrative. Alessandro Quarrato

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