Duro colpo per gli amanti del Pane Nero di Castelvetrano, chiude lo storico forno Gullo-Termini

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
07 Ottobre 2019 17:28
Duro colpo per gli amanti del Pane Nero di Castelvetrano, chiude lo storico forno Gullo-Termini

Lo storico panificio Gullo-Termini da sempre un baluardo di genuinità e di eccellenza per quel che riguarda il Pane Nero di Castelvetrano, ha chiuso i battenti lo scorso 30 settembre. La notizia ci ha colti di sorpresa  ed  è stato l’amico Filippo Drago, il mugnaio più famoso di Sicilia, che ormai gira il mondo per far conoscere le sue straordinarie farine, a darci maggiori informazioni fornendoci un pezzo uscito sul giornale nazionale cronache di gusto.it. Ma davvero continuavamo a non crederci e siamo andati nella via Pietro Di Giato a realizzare la foto che abbiamo messo in copertina e ad ammettere che quel luogo che sin dall’infanzia è stato un prezioso punto dove acquistare il miglior pane di Castelvetrano, prima “a parti di casa” come si diceva una volta, e poi con tutti crismi quel luogo è stato il trionfo dei profumi, dei sapori e della tradizione, quelle tradizioni che vorresti non finissero mai ma che devi accettare che prima o poi abbiamo una fine, e con il trasferimento del figlio in un’altra regione per motivi di lavoro, la signora Rosa ha resistito qualche altro mese ma alla fine ha ceduto.

Peccato davvero speriamo che da lei si possa ripartire per tornare a gustare quella qualità che solo il suo pane sapeva offrire. Ci fa ben sperare il fatto che una delle figlie di Rosa, la signora Giovanna Termini abbia aperto da qualche tempo un forno nella via Simone Neri che siamo certi saprà ripercorrere le buone tradizioni di famiglia. Di seguito il pezzo uscito su Cronache di gusto: Per anni è stata, insieme con la sorella, la custode dell’arte della preparazione del pane nero di Castelvetrano, una tradizione che, nella sua famiglia, si è trasmessa di madre in figlia per generazioni.

Ma da cinque giorni i forni sono spenti e le saracinesche abbassate. Rosa Gullo, dopo quasi sessant’anni passati ad impastare come tradizione comanda, ha deciso di fermarsi e il suo panificio “Pane di casa” ha chiuso i battenti per mancanza di eredi ai quali tramandare arte e parte. L‘ultimo giorno di servizio è stato il 30 settembre e si è concluso con una folla di clienti commossi intenti ad accaparrarsi le ultime forme di pane. Perché il forno di Rosa Gullo non ha chiuso per mancanza di clienti, non è stata colpa della crisi che pure ha mietuto tante vittime in giro per Sicilia.

No. Il forno di Rosa Gullo ha chiuso perché lei, Rosa, rivendica il diritto al riposo che spetta a tutti i lavoratori alla fine della carriera. Ma quello del fornaio è un mestiere duro e nessuno, oggi, è disposto a raccogliere la sua preziosa eredità. “La chiusura di questo panificio è un momento molto triste per noi – racconta Filippo Drago di Molini del Ponte che con le sue farine, ha rifornito praticamente da sempre la signora Gullo – perché lei è l’unica custode dell’arte della preparazione del nostro pane nero che per noi è una questione di identità oltre che di tradizione.

Ricordo che da ragazzino la domenica si andava a comprare il pane dalle sorelle Gullo come se fossero dei dolci ed è merito del loro lavoro se il mulino a pietra della mia famiglia si è salvato tanti anni fa. Loro hanno sempre impastato a mano, cinquanta chili di farina alla volta e la bottega si chiudeva quando finiva il pane”. Grani duri moliti a pietra, crescente, sale marino e tanta sapienza acquisita negli anni, questa la ricetta di Rosa e delle sue sorelle “ma nessuno è in grado di eguagliare la qualità del suo pane - dice Drago - Per non fare andare persa questa preziosa arte stiamo pensando di chiedere alla signora Rosa di essere la nostra maestra, di insegnarci a fare il pane come solo lei sa fare, con l’onestà di non usare ingredienti diversi da quelli previsti dal disciplinare e tra un anno, non appena saranno completati i lavori di ristrutturazione di un’area in centro storico, apriremo un nostro forno.

Questo è l’unico contributo che possiamo dare per non fare andare persa la sua maestria e la sua esperienza”.  

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