Castelvetrano da scoprire, sabato la camminata alla Riserva del Belice

Una passeggiata in uno scenario incantevole grazie ai volontari che vi accompagneranno tra natura e storia

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
12 Settembre 2023 08:00
Castelvetrano da scoprire, sabato la camminata alla Riserva del Belice

Sabato 16 Settembre, si terrà la nona edizione della splendida inziativa Castelvetrano da Scoprire. Questa volta i volontari  vi accompagneranno alla Riserva del Belice per adesso arricchita dai Gigli di San Pancrazio.Per chi volesse partecipare l’appuntamento è fissato all’ingresso della Riserva del Belice in Via Punta Cantone alle 16,30. Alla fine della passeggiata chi vorrà potrà fermarsi a Cena presso il Ristorante La Pineta. Ma in quel caso occorre prenotare e dare la propria adesione entro giovedì 14 settembre. La camminata avrà una lunghezza di circa 4 km e bisognerà dotarsi di abbigliamento adatto e di acqua. 

Note sulla riserva

Al confine tra i comuni di Castelvetrano (TP) e Menfi (AG) si estende la Riserva Naturale Foce del Fiume Belice e delle dune limitrofe, che interessa un breve tratto di costa meridionale della Sicilia, quella più tipicamente “africana”, fortemente connotata da dune sabbiose che si spostano con il vento e colori ambrati da spazio desertico. Anticamente questo tipo di paesaggio doveva caratterizzare quasi interamente il litorale mediterraneo dell'isola, oggi invece, a causa della presenza e dell'intervento umano indiscriminato, non ne rimane che questo piccolo lembo residuo.

Si tratta di un luogo pieno di fascino con le sue coste aspre, scolpite e levigate e con un mare dalle mille tonalità di blu e verde. La Riserva, istituita nel marzo del 1984, si estende per 241 ettari, di cui 129 di riserva vera e propria in zona A, cui si aggiungono altri 112 ettari di preriserva in zona B. L'area, più precisamente, si estende per circa 5 chilometri tra Marinella di Selinunte e il promontorio di Porto Palo, dove il paesaggio costiero è dominato da finissime sabbie e coste alte, e si spinge verso l'entroterra, anche per 70/80 metri, con una zona fociale ricca di una rara vegetazione palustre. L'area protetta comprende tre ambienti diversi: le dune, la foce del fiume con relativa vegetazione palustre e all'interno, la macchia mediterranea sempreverde.

La riserva è bagnata dalle acque del Canale di Sicilia ed è limitata a nord dalla vecchia ferrovia Castelvetrano-Sciacca. Proprio in questa zona sfocia in mare il fiume Belice dopo aver percorso ben 77 chilometri, partendo da Piana degli Albanesi. Il Belìce è uno dei fiumi più grandi di Sicilia (dall'arabo Belich), e scorre nel territorio di Castelvetrano con la sua parte terminale e con l'estuario, le cui zone limitrofe periodicamente si inondano di acqua salmastra. Un tempo era navigabile per un lungo tratto tanto che, per millenni, costituì una importante via di comunicazione tra l'interno e la costa belicina, come testimoniano i resti archeologici rinvenuti che vanno dalla preistoria al medioevo.

Il corso d'acqua inoltre, era pescosissimo e alimentava il Mulino vecchio, struttura di origine romana, che può essere visitata seguendo una stradella che costeggia il fiume Belice, dipartendosi dalla vecchia strada statale per Menfi. Malgrado la portata d'acqua del fiume oggi si sia ridotta a pochi metri cubi al secondo, dopo la realizzazione degli invasi a nord, il fiume e tutta la Valle del Belice rimangono comunque uno degli scenari naturali più belli della Sicilia. ITINERARIO La riserva ospita diversi sentieri che possono essere percorsi a piedi.

Scendendo lungo i sentieri, a poco a poco, il paesaggio muta e le dune lasciano il posto a delle calette ricche di vegetazione arbustiva, tipica della macchia mediterranea come il Lentisco, la Palma nana e l'Euforbia. Sulla spiaggia, a ridosso della scogliera, troviamo poi i fiori gialli dell'Asterisco marittimo e quelli rosa del Limonium, fino a raggiungere il vallone Gurra, da cui s'intravedono le prime case di Porto Palo di Menfi. FLORA La Riserva è caratterizzata dalla presenza di specie erbacee e cespugli che, per la notevole carenza d'acqua e di sostanze nutritive, riescono ad adattarsi all'ambiente dunale in quanto dotate di particolari organi sotterranei (bulbi e rizomi) per accumulare e ritenere acqua, mentre le parti aeree presentano una struttura adatta a limitare la traspirazione. Tra esse ricordiamo il Ravastrello Marittimo, la Calcatreppola, il Giglio marino, la Santolina, l'Erba medica marina, la Tamerice, la Scilla marittima, il Papavero cornuto. Molte di queste specie colonizzano le dune e con le loro radici contribuiscono a consolidarle. Il Pancratium illyricum, conosciuto anche con i nomi di Giglio marino, Pancrazio e narciso marino, è una pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae. Fiorisce in piena estate, con un bianco molto puro.

Il Pancrazio ha origini mediterranee: in Italia cresce con facilità lungo le fasce litoranee. La foce del fiume è caratterizzata da fitti cespugli di Giunco pungente, Cannuccia palustre, Zigoli e Larici. Nella zona della preriserva, sul lato sinistro del fiume, si innalza un pendio su cui cresce una macchia sempreverde, caratterizzata dalla presenza di specie vegetali tipiche del mediterraneo, come l'Olivastro, il Lentisco, il Cappero, l'Asparago spinoso, il Carrubo e la Palma nana. Sul lato destro verdeggiano cespugli di Euforbia. FAUNA L'area protetta ospita una ricca avifauna.

Nelle paludi della foce stazionano infatti, stormi di uccelli migratori che qui trovano ristoro durante i loro estenuanti viaggi come gli Anatidi, gli Aironi, i Trampolieri, i Gabbiani, la Ghiandaia marina, il Gruccione, il Martin pescatore, le Folaghe, la Gallinella d'acqua, il Beccamoschino e la Cannaiola. Una specie particolarmente interessante è l'Averla capirossa che, negli ultimi anni, ha fatto registrare una presenza sempre più rara a causa dell'uso indiscriminato dei pesticidi. Sulle dune sabbiose trovano il loro ambiente ideale molte specie di artropodi: il Bachitripe capogrosso, il Geotrupe marginato, dall'aspetto tondeggiante e di colore nero.

La spiaggia è interessata dalla nidificazione e deposizione delle preziose uova della Tartaruga marina Caretta caretta. La fauna più caratteristica è costituita comunque, da invertebrati quali molluschi bivalvi e da alcuni rettili quali il Ramarro, la Lucertola e la Biscia dal collare.

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