Cartelle Pazze? La corte di Cassazione contro l’Agenzia delle Entrate

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
14 Maggio 2020 07:34
Cartelle Pazze? La corte di Cassazione contro l’Agenzia delle Entrate

Non appena sentiamo parlare di "Agenzia delle Entrate" ci si rizzano i capelli. Il lavoro svolto dalla stessa si può ben dire non sia stato dei migliori negli ultimi anni, un esempio la famose "cartelle pazze". A proposito di "Cartelle di Pagamento" la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che farà piacere a molti. Ne abbiamo parlato con l'avvocato Giovanni Antonio Rizzo. - Avvocato, sappiamo che esiste una prescrizione in merito alle "Cartelle di Pagamento". Conviene quindi ricorrere alla prescrizione o pagare? “Verrebbe facile rispondere di attendere la prescrizione.

Ma, premesso che le tasse vanno pagate, anche se occorrerebbe una rimodulazione verso il basso della pressione fiscale, non pagare le cartelle non sempre vuol dire che le stesse si prescrivano rendendo illegittima la riscossione di tasse e tributi richiesti.” Accertato che le cartelle si prescrivono tutte in 5 anni, come stabilito dai giudici della Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con la recente sentenza n. 23397 depositata in data 17.11.2016. in cui i giudici hanno definitivamente stabilito che le pretese della Pubblica Amministrazione (Agenzia delle Entrate, Inps, Inail, Comuni, Regioni etc.) si prescrivono nel termine “breve” di cinque anni, eccetto nei casi in cui la sussistenza del credito non sia stata accertata con sentenza passata in giudicato o a mezzo di decreto ingiuntivo.” - L'Agenzia delle Entrate pare non voler abbandonare il suo pressing sui contribuenti.

Recentemente ha presentato un'impugnativa per Cassazione per la prescrizione decennale. Quali sono attualmente i termini di prescrizione per tipologia, nel caso dei crediti previdenziali assistenziali e dei premi dovuti all'INAIL? “Accertata la prescrizione quinquennale è bene comunque sapere che tale termine può essere interrotto da eventuale notifica da parte dell’Agenzia delle Entrate di un Atto Interruttivo che fa ridecorrere il termine quinquennale. Considerato comunque che spesso le cartelle notificate sono illegittime per tributi non dovuti o già prescritti, meglio che i contribuenti si rivolgano, prima di pagare, al loro commercialista o avvocato di fiducia per valutare se la cartella è illegittima o sussistono i presupposti validi per una eventuale impugnazione della stessa.” - Come si è espressa la Cassazione in merito al ricorso dell'Agenzia delle Entrate? “Accertato che le cartelle si prescrivono tutte in 5 anni, come stabilito dai giudici della Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con la recente sentenza n.

23397 depositata in data 17.11.2016. in cui i giudici hanno definitivamente stabilito che le pretese della Pubblica Amministrazione (Agenzia delle Entrate, Inps, Inail, Comuni, Regioni etc.) si prescrivono nel termine “breve” di cinque anni, eccetto nei casi in cui la sussistenza del credito non sia stata accertata con sentenza passata in giudicato o a mezzo di decreto ingiuntivo.” Elena Manzini  

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