Italia nostra propone una soluzione per l'ecomostro di Marinella di Selinunte
La sezione di Italia Nostra di Castelvetrano torna ad affrontare la questione del cosiddetto ecomostro di Marinella di Selinunte, di cui in oggetto, facendo seguito alla nostra precedente lettera indirizzata a codesti enti.
A beneficio dei cittadini castelvetranesi che avranno la possibilità di leggere questa nota, che sarà diffusa sulla stampa locale, ricordiamo brevemente la questione:
- 1) La sentenza citata ordina la demolizione totale dell’immobile, poiché le norme del Piano Regolatore Generale (diventato efficace con il meccanismo del silenzio/assenso e pertanto mai esaminato con pronunciamento definitivo dall’organo regionale competente), sono contradditorie (in riferimento all’art. 22 delle Norme Tecniche di Attuazione) e, a parere del Giudice, la concessione edilizia non poteva essere rilasciata senza il Nullaosta della Soprintendenza di Trapani;
- 2)
Non si tratta di una questione di lana caprina ,
ma di un vero e proprio vulnus che le norme del P.R.G.
hanno esercitano nei confronti dell’identità storico urbanistica della città (in altra sede avevamo fatto presente la opportunità e necessità di eliminare il comma 3.4 dell’art. 22 delle dette Norme Tecniche, e L’Amministrazione Comunale sposando quanto da noi proposto, con la delibera del Consiglio Comunale del 27 Aprile u.s. ha provveduto ad eliminarlo);
- 3)
I costi della demolizione alla fine dovrebbero
essere affrontati dall’attuale Amministrazione di Castelvetrano, nonostante non
sia responsabile del rilascio della Concessione Edilizia.
Dal 2017, data della sentenza, non si ha notizia di nessuna ipotesi di soluzione del problema, se non quella paventata alcuni mesi fa, a nostro avviso inadeguata, di affidare l’immobile ai Carabinieri e/o alla Soprintendenza del Mare . L’ipotesi ci pare non praticabile perché:
- a) La concessione edilizia, giudicata illegittima dal T.A.R., non diventa conforme alle leggi solo perché si prevede un utilizzo sociale dell’edificio;
- b) L’immobile è stato vandalizzato, e sicuramente saranno necessari ingenti somme di denaro per poterlo riutilizzare.
Infine ci pare non fondata giuridicamente l’ipotesi avanzata da alcuni (rilanciata recentemente in un blog locale) di utilizzare i fondi destinati alle demolizioni delle case abusive di Triscina per la demolizione dell’immobile in oggetto, perché come abbia prima detto l’ecomostro non è “abusivo”.
A fronte di questo problema che rischia di diventare rovinoso per i cittadini di Castelvetrano, ITALIA NOSTRA onlus, onde poter pervenire ad una celere risoluzione della vicenda, formula una proposta così articolata:
- - Il Demanio, nella qualità di proprietario del fabbricato, può avanzare istanza di sanatoria amministrativa, prevedendo la demolizione della cubatura non compatibile con le norme che regolano l’attività edilizia in zona A. Le norme sulla sanatoria amministrativa dicono che essa è applicabile ai casi in cui un edificio è stato realizzato senza concessione, ma conforme alle norme al momento della costruzione ed anche oggi;
- - Il progetto di sanatoria dovrebbe essere sottoposto naturalmente al parere della Soprintendenza di Trapani
- - Dopo l’approvazione, da parte della Soprintendenza, del progetto di sanatoria amministrativa, il comune di Castelvetrano potrebbe procedere ad avviare l’iter per affidare in concessione onerosa novantennale l’immobile ad un privato, recuperando così i costi per la demolizione.Pertanto, restando disponibili a fornire ogni necessario supporto alla realizzazione di quanto qui prospettato, invitiamo tutti gli Enti interessati al procedimento, Demanio, Amministrazione comunale e Soprintendenza, ad attivarsi senza indugio, prima che ulteriori ricorsi legali impongano una demolizione di tutto l’edificio, i cui costi graverebbero sull’intera comunità.
ITALIA NOSTRA onlus
Il presidente della sezione di Castelvetrano
Ing. Pietro Di Gregorio