Il Teatro Franchi- Ingrassia di Triscina riparte con la voglia di stupire. Bonagiuso intervista il curatore della rassegna “Disiu di Cultura”
- Allora Quarrato sembra che la rinascita di Triscina passi anche dal suo teatro. Ci si da del lei nelle interviste… quindi cosa bolle in pentola?
- Come le è saltato in mente di rimettere a nuovo un teatro vandalizzato in una borgata in cui sembra che neanche le demolizioni abbiano portato un equilibrio urbanistico e sociale?
Per questo ho deciso di accettare una scommessa con me stesso, avrei rimesso in piedi un luogo di cultura che era diventato un letamaio, un dormitorio, una ferita sul cuore che andava risanata. Grazie all’impegno dei collaboratori della mia Società la LD Communication che, a seguito di bando emesso dalla Civica Amministrazione, aveva ottenuto l’aggiudicazione triennale dell’importante presidio culturale, abbiamo impiegato settimane di intenso lavoro, sia per i lavori di sistemazione che per l’ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni di legge, che per l’allestimento di un calendario che riuscisse a contemperare gusti ed esigenze diverse.
Crediamo di esserci riusciti appieno l’anno scorso, e lo scorso natale, siamo fiduciosi di riuscire anche quest’anno in una situazione così anomala. Per il resto sono un umile cronista di paese non mi faccia imbarcare in valutazioni così difficili come quelle delle demolizioni, ci sono figure ben più qualificate di me che non sono ancora riuscite a venirne a capo.
- A Triscina lei crede che si possa davvero creare cultura?
Se non ci fosse stato il Covid saremmo partiti già con il concerto del 1 maggio con una delle cantanti più amate del momento, e nel corso della stagione avremmo avuto fior di attori e cantanti nazionali e tante belle realtà regionali. Le limitazioni e la grande incertezza fino a poche settimane fa , ci hanno fatto saltare tutto il programma, ma abbiamo lavorato senza sosta e grazie alla collaborazione di tanti amici siamo riusciti ad allestire un calendario che vedrà concerti musicali, cabaret, commedie dialettali, teatro impegnato, teatro sperimentale, teatro per famiglie, spettacoli di magia e qualche vip per ben 17 serate che si terranno tutte nel mese di agosto.
Si parte il 2 agosto e si finisce il 29 con nomi come lei caro Giacomo Bonagiuso, Diana D’Angelo che ê Premio Hystrio per il Teatro, Indelicato, Teatro Libero, Mago Max , e due grandi artisti siciliani , come Manlio Dovì il 4 agosto ed il gradito ritorno di Gianfranco Jannuzzo il 18 agosto che siamo certi riempiranno il teatro, nel rispetto dei rigidi protocolli di distanziamento.
- L’amministrazione le è stata vicina a sufficienza?
Per non parlare del dispiacere nel sentire le pesanti critiche di qualcuno che non ha gradito i murales che abbiamo fatto realizzare per ricordare eroi del nostro tempo come Falcone, Borsellino e altre vittime della mafia, o i più grandi scrittori siciliani come Verga, Camilleri e Pirandello.
- Di solito i giornalisti non chiosano le interviste, al massimo premettono qualcosa. Ma io una parola vorrei spenderla per un teatro che ho visto nascere, spegnersi e rischiare l’abbandono, e rinascere.
Qualunque sia in livello di qualità, e già lo scorso anno ve ne fu a sufficienza, il merito di una operazione come questa resta alla storia di questa città, che giá troppi abbandoni ha subito, e colonizzazioni infauste e sicuramente temerarie. Fa soltanto piacere che si possa parlare di teatro comunicandolo anche al Castelvetranese, perché da troppo anche in questo settore siamo una terra di conquista per persone non certamente animate da nulla che somigli all'amore e all’attore che traspare da questa intervista.
Per cui, chi non va a teatro a Triscina quest’anno perde il diritto al lamento cronico. Perché stavolta qualcosa di prezioso si fa. E bisogna dunque essere presenti senza se e senza ma.