Fango in scena al Parco Archeologico di Selinunte

Redazione Prima Pagina Castelvetrano

A Castelvetrano, come ciascuno immagina o sa, la mafia c'è. E ci sono anche le persone per bene. Come ovvio. Quello che segna la differenza è piuttosto il lascito concreto che le generazioni future possono considerare tangibile, non tanto in termini di cortei, manifestazioni, ma di consapevolezza. È questa la vera protagonista di ogni battaglia futura che investe la società scarnificata di questo paese della provincia di Trapani, e che si fa modello per ogni futura reazione. La consapevolezza E per acquisirne un po’, specie nei giovani, per immunizzarli alla tentazione della scorciatoia, la lotta va fatta non tanto alla mafia, per la quale esiste la magistratura e le forze di polizia, quanto al pensiero mafioso, fatto di collusioni, sotterfugi, accordi indicibili, segrete stanze, e anche di interesse privato in ogni azione pubblica. Questo pensiero può essere scardinato non tanto da slogan, o da eroi dell'antimafia militante, quanto da un altro pensiero, un altro modello virtuoso di ragionare che però deve poter dare frutti concreti nella società. L'arte è di per sè questo altro pensiero già dispiegato.

Porta avanti il valore, non la raccomandazione; porta avanti il lavoro individuale e la disciplina, non la consorteria; porta a avanti la solidarietà e il knowhow gruppale, e fa vincere l'idea che nessuno si salvi da solo. Il teatro che faccio da anni, che facciamo da anni, qui, in culo al mondo, e nelle viscere della provincia lavora su questo, da tanto, tanto tempo. Sulla costruzione di una consapevolezza etica, estetica, civile, sociale che cancelli le ombre del male e restituisca un po’ di serena luminescenza. Fango, che mettiamo in scena ancora, dopo l’esordio a Palermo, a Teatro Biondo, nel lontano 2011, con le studentesse dei Licei di Castelvetrano e il Centro Pio La Torre di Palermo, oggi significa tanto.

Quel testo di Gabriello Montemagno è uno schiaffo privo di qualsiasi retorica proprio al pensiero mafioso ed è per questo che siamo orgogliosi che i nostri ragazzi da 14, 15 anni (quealcuno anche meno) lo possano rappresentare a Selinunte. Giacomo Bonagiuso 3474587137