Assegnato all'attore e regista Enrico Stassi il premio Pino Veneziano
Il Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa “Vincenzo Tusa”ospiterà il prossimo 22 luglio, la XX edizione del Premio Pino Veneziano, organizzata dall'associazione “Selinunte Cunta e Canta” che, attraverso questo riconoscimento conferito a personalità della cultura, ricorda la figura di Pino Veneziano.
Cantastorie, singolare e schivo, restio alla notorietà, possedeva una voce particolarissima, notata negli anni '70 e '80 da Lucio Dalla e da Fabrizio De Andrè, che lo volle come spalla al suo primo concerto in Sicilia. Incantò lo scrittore argentino Jorge Luis Borges e anche il poeta Ignazio Buttitta, che scrisse la presentazione al suo unico disco pubblicato nel 1975.
L’artista Umberto Leone, presidente dell’associazione, ci ricorda che “Il Premio Pino Veneziano è stato ideato per non dimenticare questo originale cantastorie che, per nulla attratto dalle luci della ribalta, preferiva suonare tra i tavoli del suo ristorante di Marinella di Selinunte. Ma la forza di Pino stava soprattutto in quella atmosfera e in quella socialità fatta di incontri e di scambi che si sviluppava attorno alle sue canzoni. Quel ristorante era un porto di mare e al tempo stesso un simposio. ‘Incontri di mare e di culture’ come non a caso recita il sottotitolo della manifestazione.”
“La ventesima edizione di un festival -continua Leone- è uno di quei traguardi che ti suggeriscono una riflessione su ciò che si è fatto e sulle nuove sfide da affrontare. E questo vale anche per il nostro territorio. Abbiamo invitato tra il pubblico i sindaci della valle del Belice. Per discuterne sul palco abbiamo pensato di invitare l’attore e regista teatrale Enrico Stassi, a cui conferiremo il Premio di questa edizione, e lo scienziato Stefano Mancuso che ritorna a Selinunte dopo aver ricevuto il Premio nel 2021.
Con Stassi, tra gli artisti più attivi di questo territorio e tra i più capaci anche a raccontarlo, proveremo a ripercorrere la storia e le conquiste di questa parte di Sicilia che, a volte, hanno anche influenzato i cambiamenti sociali della nostra nazione. L’occasione invece di parlare del futuro di questo territorio e delle sfide che dovrà affrontare sarà l’ultimo libro di Mancuso, Fitopolis, la città vivente (editori Laterza). Quale sarà la temperatura media nel Belìce nei prossimi decenni? Quali problemi si presenteranno davanti a noi in questa parte di Sicilia? Quali possibili rimedi o strategie?”.
Appuntamento a Selinunte allora, lunedì 22 luglio ai piedi del Tempio E.
Il Premio Pino Veneziano è promosso dall’associazione Selinunte Cunta e Canta e quest’anno è organizzato in collaborazione con l’Ente Parco Archeologico di Selinunte, il CRESM, Il Museo Belice Epicentro della Memoria Viva, La rete Museale e Naturale Belicina e con il patrocinio del Comune di Castelvetrano.
Enrico Stassi è scrittore, regista, attore e autore teatrale. Formatosi a Palermo nella scuola di Michele Perriera, vanta collaborazioni con i più grandi autori del panorama teatrale nazionale e internazionale. Significativo il sodalizio artistico con il giornalista e drammaturgo Salvo Licata dove cura la regia dei suoi ultimi lavori andati in scena per le Orestiadi di Gibellina. E’ tra gli artisti più impegnati a lavorare in questo territorio e tra i più capaci a raccontarlo.
Stefano Mancuso, scienziato di fama mondiale, dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV) dell’Università di Firenze, dove è professore ordinario. E’ direttore scientifico della Fondazione per il Futuro delle Città, membro fondatore dell’International Society for Plant Signaling & Behavior e accademico emerito dell’Accademia dei Georgofili. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e di numerosi libri, tradotti in oltre venti lingue.