Alunni della Ruggero Settimo tra borghi, sentieri naturalistici e boschi nel Parco Nazionale della Sila

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
05 Giugno 2019 07:52
Alunni della Ruggero Settimo tra borghi, sentieri naturalistici e boschi nel Parco Nazionale della Sila

Un nuovo modo di imparare circondati dal verde: questa l’idea della dirigente Maria Luisa Simanella che organizza, per il secondo anno consecutivo, per gli alunni delle classi quarte e quinte della Ruggero Settimo la versione "green" del viaggio di istruzione. Dal 29 al 31 maggio il Parco Nazionale della Sila è stato scelto come itinerario naturalistico, gastronomico, culturale e artistico. Per l’attenzione che si dedica alla tutela dell’ambiente e alla conoscenza del mondo della Natura, è importante che anche i piccoli si immergano in questo mondo tutto da scoprire.

L’idea è appunto quella di vivere, respirare, toccare e comprendere tutto quello che riguarda l’ambiente e la natura sul campo. Viverla intensamente in poco più di due giorni è stata una forte emozione che ha rapito tutti e cinque i sensi. La prima tappa è stata Pizzo Calabro, nella Costa degli Dei! Luogo stupendo, dove si trova la chiesetta di Piedigrotta, scolpita all’interno di una grotta, vicino al mare.

La chiesa è ricca di statue di santi e madonne scolpiti nella roccia: in particolare sul tetto dell’edificio c’è una Madonna con bambino protettrice della gente di mare. Secondo un’antica leggenda, un veliero napoletano stava navigando in acque calabresi e a causa di una tempesta finì contro gli scogli. Il veliero aveva a bordo un quadro raffigurante la Madonna e il capitano della nave si rivolse a lei per invocare aiuto. Salvatisi dalla tempesta, i marinai decisero così di creare un santuario dedicato alla Vergine dove poter conservare il quadro.

Sempre a Pizzo Calabro, nella parte alta della città, è stato visitato il Castello di Gioacchino Murat: qui venne fucilato il Re di Napoli. Come punto base del viaggio è stato scelto Camigliatello, località montana della Sila Grande. La prima visita all’interno del parco è iniziata attraverso lunghi sentieri naturalistici e faunistici: la Sila è un forziere che custodisce numerosi gioielli preziosi.

Tutta la zona ospita i famosi “giganti della sila”, pini larici ultra centenari, di cui alcuni superano i 400 anni di vita, dalle dimensioni maestose, protagonisti di una cornice naturalistica da togliere il fiato. Altra tappa è stata il centro visite Cupone; qui il giardino geologico, l’orto botanico, il museo del lupo e il museo dell’albero raccontano in ogni minuzioso dettaglio la vita degli animali e delle piante. “Appassionante è stato aver visto i lupi Francesco e Rea Silvia, Simboli del Parco”, “Abbiamo appreso che i lupi sono cattivi solo nelle fiabe, nella vita vera attaccano solo se sono in pericolo”, così hanno commentato i giovani alunni.

E poi ancora, a Lorica, l’escursione al lago Arvo; un lago artificiale dal quale si può osservare un panorama mozzafiato, accompagnati soltanto dal verde degli alberi e dal canto degli uccellini. Senza rumori e senza contrasti, respirando l’aria più pulita d’Europa, “ci perdiamo nell’immensa meraviglia”.  Il terzo giorno, ospiti della Fattoria didattica “Biò”, l’incontro con i prodotti del territorio.

Con Saverio, titolare della fattoria, passeggiata nei campi e visita delle stalle dove vengono allevati i migliori bovini calabresi. Non meno emozionante è stato l’attraversamento dello stretto di Messina. Le brevi crociere a bordo del traghetto hanno fatto riflettere sulla condizione di insularità della nostra terra, con lo sguardo verso le due coste e immersi nei propri pensieri. La mente è andata ai navigatori, ad Ulisse che proprio lì fu tentato dal canto di Scilla e Cariddi, due meravigliose creature trasformate in mostri e diventate le guardiane dello Stretto: i vortici e i mulinelli sono opera di Cariddi, le onde alte e aggressive di Scilla.

L’emozione è stata ancora più grande quando “all’improvviso abbiamo fatto un meraviglioso incontro con un gruppo di delfini”. Ancora una volta il viaggio di gruppo si è dimostrato un valido strumento di arricchimento e di socializzazione per alunni, genitori e docenti e ha permesso di vivere un’esperienza straordinaria a stretto contatto con un territorio ricco di risorse, dove tutto profuma di buono, ti accoglie e ti avvolge. Come riferito dagli alunni: “siamo rientrati nella nostra città ricchi di grandi emozioni, soddisfazioni e un pizzico di cultura in più”, “questa gita è stata meravigliosa, la ripeterei 100 volte”, “questa è stata l’esperienza più bella che abbia mai fatto”.

Insegnante Arianna Di Stefano  

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