Al 2°Circolo Ruggero Settimo celebrato il “Giorno della Memoria”

I ragazzi dei due plessi hanno celebrato la giornata con riflessioni e attività

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
29 Gennaio 2022 08:00
Al 2°Circolo Ruggero Settimo celebrato il “Giorno della Memoria”

Giovedì 27 gennaio gli alunni delle classi terze, quarte e quinte dei Plessi Ruggero Settimo e Dante Alighieri hanno celebrato il ”Giorno della Memoria”, attraverso la riflessione sulla Shoah, al fine di sviluppare negli alunni una coscienza consapevole sui principi fondamentali dell’uguaglianza degli esseri umani e dei diritti della persona.

Questa giornata rappresenta, ormai da diversi anni, un momento molto significativo che coinvolge tutta la comunità scolastica.

Chi non era ancora nato nell’epoca disastrosa della seconda guerra mondiale, attraverso il ricordo, diviene testimone indiretto dei fatti e custode del dolore collettivo che questi hanno determinato: anche bambini e bambine, ragazzi e ragazze, lo divengono nei limiti della dovuta delicatezza con cui viene trattato l’argomento.

Solidarietà, rispetto, accoglienza: questi i valori emersi dalle riflessioni degli alunni a conclusione di tre diversi percorsi formativi basati sulla conoscenza di luoghi che sono stati scenario di eventi terribili e persone che hanno vissuto quella violenza e oggi testimoniano la loro esperienza perché quanto accaduto non si ripeta.

Gli alunni delle classi terze hanno partecipato ad una lezione live, inserita all’interno del progetto “Momenti per Leggere” condotta dalla scrittrice Paola Valente: un incontro speciale per parlare della Shoah attraverso la testimonianza della parola scritta.

L’autrice ha commentato il testo “E’ stato il silenzio”: “Tra bagni, fantasticherie sui pirati e giochi con altri ragazzi, il piccolo Isaac viene a conoscenza di un momento fra i più dolorosi della storia umana: la deportazione degli Ebrei nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Con grande sofferenza, lui e la sua famiglia cominceranno a ricordare insieme perché attraverso la memoria fatti simili non accadano mai più.”

“È una responsabilità molto grande parlare ai bambini di questo orribile capitolo della nostra storia recente. Uno scrittore non può inventare ciò che è successo, perché solo le vittime hanno il potere e il diritto di testimoniare”- afferma Paola Valente -.

L'autrice sceglie perciò di ambientare la storia negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, in un momento in cui, ristabilitasi la pace, restano aperte le ferite e gli uomini devono fare i conti con il loro passato. Il filo conduttore della trama è l'importanza di non dimenticare, di tenere viva nella memoria l'immagine di chi non ha più fatto ritorno e di non ripetere più l'errore fatale che condusse il mondo negli abissi della malvagità.

Dopo l’incontro gli alunni hanno espresso le loro considerazioni sui fatti ascoltati: guidati dalle insegnanti è scaturito un vivace dibattito che li ha condotti a riflettere sull'effettiva applicazione dei principi di uguaglianza e sulle cause che portano alla discriminazione, ai pregiudizi, all’indifferenza, anche al giorno d'oggi.

Gli alunni delle classi quarte, attraverso un percorso di lettura, analisi e scrittura creativa, hanno realizzato un’originale trasposizione del testo Il gelataio Tirelli «Giusto tra le Nazioni», attraverso la realizzazione di testi, disegni, cartelloni, didascalie, video.

Un libro sul valore del coraggio, dell’amicizia e dell’aiuto reciproco, basato su fatti realmente accaduti, che racconta con un linguaggio fluido e scorrevole la storia esemplare di Francesco Tirelli, italiano emigrato in Ungheria, che durante la seconda guerra mondiale nascose nel retrobottega della sua gelateria di Budapest 15 ebrei salvandoli dai nazisti.

La storia ha fatto conoscere agli alunni un uomo semplice che diventa protagonista principale di una storia straordinaria, un eroe del quotidiano che nel guardare i suoi amici ebrei “ li osservava in silenzio e sorrideva. Era così felice di poter dare loro una mano”. Una volta finita la guerra, Francesco ebbe come ricompensa la meravigliosa consapevolezza di aver compiuto "qualcosa di più grande e più dolce di qualsiasi gelato avesse mai fatto in vita sua". Tra le persone che trovarono rifugio nella gelateria, c'era anche Peter (Isacco) Meir, all'epoca un ragazzino appassionato di gelato e cliente affezionato di Tirelli, che nel 2008 ha fatto richiesta all'Ente nazionale per la Memoria della Shoah di nominare il suo salvatore 'Giusto tra le Nazioni'.

Gli alunni delle classi quinte hanno assistito in videoconferenza alla Cerimonia di Commemorazione del Giorno della Memoria, organizzata dal Prefetto di Trapani presso il Salone d’Onore della Prefettura, a cui hanno partecipato i Sindaci della Provincia, il Vescovo della Diocesi di Trapani, i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, le componenti istituzionali a vario titolo interessate, nonché i familiari di alcuni decorati della provincia.

L’avvio del progetto “Memorie di inciampo”, che ha già avuto il riconoscimento dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, un percorso della memoria, finalizzato a non dimenticare il dramma e l’orrore dell’olocausto, ha visto la sottoscrizione da parte di tutti i Sindaci della provincia della “Dichiarazione di Intenti”, con la quale i Comuni si sono impegnati alla posa delle “Pietre di Inciampo” in coincidenza delle abitazioni dei concittadini deportati, che rappresentano, secondo il promotore, l’artista tedesco Gunter Demnig, un vero e proprio “inciampo”, costringendo chi vi si imbatte a ricordare quanto accaduto, intrecciando così passato e presente, ovvero memoria e attualità.

Proprio perché tra i banchi di scuola le coscienze iniziano a formarsi in maniera consapevole, al termine dell’incontro sono scaturite da parte degli alunni diverse riflessioni sull’importanza della “memoria”, unico antidoto all’indifferenza, che può consentire di consolidare il rifiuto incondizionato della violenza dell’uomo sull’uomo e della sopraffazione in genere.

“L'istruzione è lo strumento più potente per arginare odio e nuovi razzismi: la Scuola contrasta tutte le forme di razzismo e di discriminazione che si manifestano con il bullismo, la violenza, l’intolleranza e l’esclusione. Anche se l’odio antiebraico presenta una sua particolare specificità, esso va combattuto insieme a tutto ciò che esclude, disprezza e discrimina ogni essere umano, ogni gruppo sociale, ogni minoranza”. sottolinea la Dirigente Maria Luisa Simanella.

La Scuola ha il dovere di far riflettere le nuove generazioni in modo da educarli al rispetto della diversità in tutte le sue forme e far sì che atrocità simili non si ripetano mai più. E’ attraverso questo tipo di approccio che la Scuola non si limita ad un semplicistico trasferimento di nozioni e conoscenze, ma si impegna nella crescita degli individui come cittadini, con un ruolo attivo e critico all’interno della società, fornendo loro una possibilità per sviluppare gli “anticorpi” necessari per riconoscere e combattere le discriminazioni e l’indifferenza e capire come l’intolleranza verso qualcuno sia sintomo di una violenza più generalizzata.

Addetto stampa 2° Circolo Didattico Ruggero Settimo

Ins. Angela Scirè  

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