Il TDM di Castelvetrano lancia i consigli utili per abbreviare i tempi per le prestazioni sanitarie

Redazione Prima Pagina Castelvetrano

Spesso accedere al Servizio Sanitario Nazionale per visite mediche, esami diagnostici diventa molto difficoltoso a causa dei tempi lunghi di attesa o incompatibilità fra la priorità assegnata dal medico di famiglia e la disponibilità dell'ASP di riferimento. Essere un cittadino informato è un valido aiuto, per questo motivo il Tribunale per i Diritti del Malato lancia da gennaio 2018  un percorso informativo sui servizi sanitari. E' bene conoscere innanzitutto i tempi di attesa secondo il Decreto legislativo di riferimento sulle prestazioni sanitarie e   le diverse priorità di visita, che sono indicate in ricetta con una lettera tra le seguenti: U, B, D e P.  Vediamone il significato: Nella nostra ricetta bianca o rossa, troveremo sempre una lettera che individua l’urgenza degli accertamenti o delle terapie prescritte e fissa il tempo massimo di attesa garantito.

Le lettere sono:

Qualora la prestazione che deve essere erogata seconda la ricetta medica preveda un periodo di ricovero in ospedale o in struttura medica, i codici di priorità sono diversi da quelli appena elencati. Infatti: Le prestazioni prioritarie sono quegli esami e quelle visite che accertano problematiche rientranti in aree mediche di particolare incidenza rispetto alla mortalità nazionale (ad esempio, tumori e disfunzioni cardiocircolatorie) e che quindi vanno garantite ad almeno il 90% degli utenti entro un tempo massimo di 30 0 60 giorni dalla prenotazione. Vediamone alcuni. Cosa succede se le prestazioni che rientrano in queste aree prioritarie non vengono erogate nei termini? Secondo il Decreto legislativo 124/1998 il cittadino ha diritto ad ottenere la stessa prestazione, al prezzo del ticket, presso una struttura privata.

La teoria è chiara: il cittadino che accede ai servizi CUP per prenotare una visita o un esame tra quelli elencati  e che si vede negare la possibilità di eseguirli entro 30 o 60 giorni, ha diritto ad ottenere la stessa visita o lo stesso esame presso una struttura privata, pagando una somma uguale a quella del ticket. Ma in, concreto, cosa deve fare un cittadino per ottenere tutto ciò? Non si tratta di un servizio automatico, per cui il cittadino dovrà presentare un’istanza e inviarla all’azienda sanitaria di residenza, dimostrando il tipo di esame o visita che gli è stato prescritto, il tentativo di prenotarlo tempestivamente e il mancato rispetto dell’esecuzione garantita entro il termine di 30 o 60 giorni.

Esiste la possibilità per l'assistito di chiedere che la prestazione venga resa nell'ambito dell'attività libero-professionale intramuraria nel caso in cui l'attesa si prolunghi oltre il predetto limite massimo. Addirittura, ma solo in subordine, deve ritenersi possibile ricorrere anche a prestazioni interamente private come tutela rispetto all'inadempienza. In entrambi i casi, la differenza di costi è posta a carico dell'azienda sanitaria locale di appartenenza nel cui ambito è richiesta la prestazione. Il cittadino si fa carico quindi, del solo costo del ticket.

Ricordiamo ai cittadini che per qualsiasi problema possono rivolgersi presso lo sportello del Tribunale per i Diritti del Malato dell'Ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 Comunicato Stampa Tribunale Diritti Malato La Responsabile Serena Navetta