Smartphone vietati alle superiori anche per fini didattici, previste sanzioni
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha emanato una circolare che estende il divieto di utilizzo degli smartphone anche agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
La decisione, che segue la precedente disposizione per il primo ciclo a luglio 2024, si basa, secondo quanto si legge nel documento ministeriale, su evidenze scientifiche che dimostrano gli effetti negativi dei dispositivi mobili su apprendimento e benessere degli adolescenti.
La circolare, firmata dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, cita numerosi studi internazionali a supporto della decisione. L’OCSE, nel rapporto 2024 “From decline to revival: Policies to unlock human capital and productivity”, evidenzia gli effetti negativi dell’uso di smartphone e social media sul rendimento scolastico, collegando il fenomeno al calo dei punteggi PISA.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha documentato nel rapporto 2024 come l’uso problematico dei social media tra adolescenti abbia subito un “notevole incremento”, con diffusione di fenomeni di dipendenza quali incapacità di controllo, sintomi da astinenza e trascuratezza di altre attività. L’Istituto Superiore di Sanità conferma che oltre il 25% degli adolescenti presenta un uso problematico dello smartphone, con conseguenze negative su sonno, concentrazione e relazioni sociali.
Le istituzioni scolastiche dovranno aggiornare i propri regolamenti e il patto di corresponsabilità educativa, prevedendo sanzioni disciplinari specifiche per chi contravviene al divieto. L’autonomia scolastica determinerà le misure organizzative per garantire il rispetto della norma.
Restano previste eccezioni per studenti con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento quando il dispositivo sia previsto nei rispettivi piani educativi, per “motivate necessità personali” e negli indirizzi tecnologici dedicati a informatica e telecomunicazioni.
Confermato l’utilizzo di altri dispositivi digitali come PC, tablet e lavagne elettroniche per finalità didattiche, mentre la scuola dovrà rafforzare l’educazione all’uso responsabile delle tecnologie digitali. L’estensione del divieto era stata anticipata da Valditara durante la trasmissione “5 minuti” su Rai1, dove aveva sottolineato il successo della misura già applicata a primarie e medie: “Quest’anno è andata molto bene. Grande consenso da parte dei docenti, delle famiglie, ma anche sorprendentemente da parte degli studenti, perché un momento per disintossicarsi a loro fa molto bene”.
Il ministro aveva evidenziato dati allarmanti: bambini di 6 anni che accedono a siti pornografici, il 38% di ragazzi che soffre di disturbi del sonno causati dal cellulare e il triplo delle bocciature per chi fa uso smodato del dispositivo. “Dal punto di vista scolastico il cellulare ha un impatto senz’altro negativo”, aveva dichiarato a “Porta a Porta”, auspicando un ritorno “all’uso del libro, della carta e la penna”.
La proposta italiana presentata il 12 maggio a Bruxelles per eliminare i cellulari dalle scuole UE almeno fino ai 14 anni ha ottenuto l’adesione di Austria, Francia, Ungheria, Slovacchia e Svezia, con il sostegno annunciato da Lituania, Cipro, Grecia e Belgio. L’obiettivo è arrivare a una raccomandazione della Commissione Europea.
Nel panorama europeo, la Francia ha fatto da pioniera nel 2018 con il divieto completo, mentre la Finlandia ha approvato nel 2025 una legge che limita l’uso durante l’orario scolastico. Valditara ha definito “drammatici” gli effetti dell’uso smodato degli smartphone, ribadendo l’importanza di vietare i social network sotto i 15 anni e auspicando l’approvazione della proposta di legge bipartisan in discussione in Parlamento.