Smantellata la "lobby di potere" dell'ex senatore Nino Papania
Enti di formazione trasformati in uffici di collocamento privati e bancomat: una rete di potere, orchestrata dall'ex senatore Nino Papania, dove i posti di lavoro venivano offerti in cambio di sostegno elettorale e adesioni al movimento "Via", acronimo di Valori, impegno, azione, nato nel 2020.
Una vera e propria “lobby di potere”, scrivono i magistrati nelle carte dell’inchiesta che ha portato all’esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare. Per l’ex senatore (attualmente in carcere), arrestato lo scorso mese di settembre nell’ambito di un’altra indagine, sono scattati gli arresti domiciliari. La stessa misura è stata disposta per Angelo Rocca – dirigente regionale del Movimento per l’autonomia e responsabile provinciale del movimento Via, per Manfredi Vitello e per Ignazio Chianetta, responsabile di Via a Marsala. Un sistema di scambi illegali - secondo quanto emerge dalle indagini - che ha coinvolto anche consiglieri comunali e loro familiari.
Al centro dell’inchiesta, gli enti di formazione, gestiti in maniera occulta da Papania, Ce.si.fo.p (Centro siciliano per la formazione professionale), l’ Associazione Tai e I.r.e.s. (Istituto di studi e ricerche economiche e sociali), “usati come un vero e proprio postificio”, sottolineano gli inquirenti.
Assunzioni nei ruoli di docenti o tutor, spesso in assenza dei requisiti necessari, per rafforzare il movimento fondato dall’ex senatore nel trapanese. Politici disposti al “cambio di casacca” pur di ottenere favori per amici e parenti. “La pratica del trasformismo politico - scrive nero su bianco il gip del tribunale di Trapani - sarebbe lecita, atteso che l'eletto non deve rendere conto al partito che lo ha candidato o all’elettore che lo ha votato (Art. 67 Costituzione - assenza di vincolo di mandato) ma quando la stessa sia conseguenza di una valutazione ideologica e non, come emerge dalle indagini, quando detto cambio di casacca (in favore del Movimento, sottenda illecite promesse o percezioni di utilità”.
E’ il caso di Vanessa Titone, consigliera comunale di Marsala. Intercettata mentre parla al telefono con Ignazio Chianetta, pianifica il passaggio al movimento “Via”, “step by step”. Prima il posto di lavoro per il figlio, poi il comunicato stampa per annunciare l’adesione al partito di Papania. Un modus operandi ripetuto in almeno altri quattro episodi che hanno coinvolto i consiglieri marsalesi Maurizio Michele Accardi, Guglielmo Pellegrino Ferrantelli, il castelvetranese Antonio Giancana e l’ex presidente del consiglio comunale di Custonaci Vincenzo Monteleone, candidato sindaco nell’ultima tornata elettorale con una lista civica.
“Spreco di fondi pubblici”
Una macchina del consenso alimentata da fondi pubblici. Fiumi di denaro, transitati nelle casse degli enti di formazione. Tra il 2014 e il 2020, Ce.si.fo.p e Associazione Tai avrebbero ottenuto indebitamente finanziamenti dal Programma Operativo Fondo Sociale Europeo per oltre 8,7 milioni di euro da destinare allo svolgimento di corsi, molti dei quali avviati e subito sospesi. Circa 800 mila euro - secondo quanto emerso dalle indagini - sarebbero stati incassati ed utilizzati per spese personali e per finanziare campagne elettorali e il movimento “Via”.
A breve sarebbero stati erogati altri 2,5 milioni di euro. “E’ il caso di rilevare - si legge nell’ordinanza - che sia per Cesipop che per Tai, le indagini hanno evidenziato come abbiano beneficiato di finanziamenti di somme gravanti su fondi comunitari grazie ad autocertificazioni presentate dai presidenti pro tempore poi risultate false e tali fondi sono stati poi impiegati per malversazione, riciclaggio ed autoriciclaggio”.
Sono due i tronconi dell'inchiesta partita dalla Procura Europea. Uno coordinato dalla Procura di Trapani che vede indagati: Antonio Papania, Mario Castelli, Ignazio Chianetta, Cinzia Filippi, Anna Maiorana, Alessandro Manuguerra, Davide Piccichè, Antonia Pirrone, Angelo Rocca, Filippo Tilotta e Manfredi Vitello. L'altro troncone è coordinato dalla Procura di Marsala e vede indagati: Michele Accardi, Sara Accardi, Guglielmo Pellegrino Ferrantelli, Antonio Giancana, Vincenzo Monteleone, Angelo Rocca e Vanessa Titone.