Situazione rifiuti, la commissione straordinaria scrive all’Assessorato regionale dell’Energia

Redazione Prima Pagina Castelvetrano

La situazione igienico-sanitaria del Comune di Castelvetrano rischia nuovamente di arrivare al collasso nelle prossime settimane, nonostante la lieve ripresa di questi ultimi giorni, per tale motivo la Commissione Straordinaria ha scritto all'Assessorato Regionale dell'Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, al Dirigente Generale del Dipartimento dell’acqua e dei rifiuti ed al Prefetto di Trapani in merito alla questione dei rifiuti. Nella missiva si fa riferimento alle Ordinanze del Presidente della Regione che hanno autorizzato il nostro Comune a conferire i rifiuti indifferenziati presso gli impianti della società Trapani Servizi, siti a Trapani in contrada Borranea fino al prossimo 30 novembre.  Il comune, sempre con decreto della Regione Siciliana, è stato autorizzato a conferire quotidianamente trentasette tonnellate di rifiuti indifferenziati, ma la mancata raccolta di rifiuti RSU sul territorio del comune, dovuta alla chiusura della discarica  dal 19 al 22 ottobre scorsi ed alla tempistica per la stesura del nuovo contratto per la durata di trenta giorni con la discarica di Siculiana, per lo smaltimento dei sovvalli, ha causato un accumulo su tutto il territorio comunale di rifiuti non raccolti per circa trecento tonnellate, scrivono i commissari.

Si comprende come la situazione di emergenza è davvero dietro l’angolo, in considerazione delle ulteriori chiusure degli impianti, già preannunciata per tutte le giornate festive.  Per tale motivo i commissari hanno quindi scritto all'Assessorato Regionale dell'Energia e dei Servizi chiedendo non solo di individuare un sito in cui scaricare l'accumulo di rifiuto formatosi in questi giorni, ma anche di essere autorizzato a conferirne una quantità maggiore al giorno: non più trentasette tonnellate giornaliere, bensì quarantacinque, ed inoltre si richiede l’autorizzazione al conferimento per un periodo che copra un arco temporale di almeno 90 giorni, tenuto conto dell’approssimarsi del periodo natalizio.