Rilasciati i due motopescherecci mazaresi. La soddisfazione di Giuseppe Conte e di Nino Carlino

Redazione Prima Pagina Castelvetrano

È stato il premier Giuseppe Conte, con una nota diffusa nella notte a dare per primo la notizia del rilascio dei due pescherecci mazaresi: "Ho appena avuto conferma che ai due motopescherecci Matteo Mazzarino e Afrodite Pesca, che da mercoledì erano stati posti sotto sequestro da unità militari libiche, è stata concessa l'autorizzazione a fare rientro in Italia. I nostri cittadini potranno finalmente rientrare a casa.Non li abbiamo mai lasciati soli e abbiamo costantemente lavorato per sbloccare la situazione".

Questo il messaggio del capo del Governo, soddisfazione è stata espressa anche dal Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Nino Carlino, dopo aver appreso la notizia, attraverso una nota pervenuta direttamente dalla Presidenza del Consiglio: “Eravamo a ben ragione fiduciosi, fin dalle prime ore del sequestro da parte della motovedetta libica, che i due pescherecci mazaresi “Afrodite Pesca” e “Matteo Mazzarino” ed i complessivi 13 membri degli equipaggi potessero essere rilasciati nel breve tempo possibile.

Pertanto ringraziamo il Governo Nazionale, la Farnesina, il Governo Regionale ed il Comando Generale delle Capitanerie di Porto che hanno seguito costantemente la vicenda e per la vicinanza mostrata ai nostri pescatori”. nella foto Nino Carlino  I due pescherecci erano stati fermati nella serata del 9 ottobre a circa 30 miglia a nord di Derna da una motovedetta libica e condotti nel porto di Ras Al Hilal. Il Presidente del Distretto Pesca siciliano si è messo subito in contatto con gli armatori.

I due pescherecci, il “Matteo Mazzarino” (della società armatoriale M.C.V. Pesca dell’armatore Vincenzo Asaro con sette uomini di equipaggio al comando del capitano Alberto Figuccia), e l’”Afrodite Pesca” (della Afrodite Pesca Srl dei fratelli Pellegrino (140 tonnellate di stazza lorda, con 6 uomini di equipaggio a bordo al comando del capitano Vincenzo Pellegrino) hanno lasciato il porto di Ras Al Hilal alle ore 1 di questa mattina. Alle società armatrici non è stata fatta pagare nessuna ammenda; invece è stato confiscato l’intero pescato dei due motopesca del quale minima parte riferibile all’attività di pesca condotta all’interno della cosiddetta ZEE (Zona Economica Esclusiva) che la Libia dal 2005 ha stabilito unilateralmente estendendo di fatto le proprie acque nazionali 62 miglia oltre le 12 convenzionali.

Comunicato stampa Distretto della Pesca e Crescita Blu