Richiesta di calamità naturale per la crisi del comparto olivicolo. Enza Viola continua la sua battaglia

Redazione Prima Pagina Castelvetrano

La stagione olivicola castelvetranese sarà completamente al di sotto delle più negative previsioni a causa della situazione climatica con le eccessive piogge cumulate dal  mese di settembre 2018 fino al  31maggio 2019   (mm700) e la  relativa umidità che hanno determinato il diffondersi  di diverse malattie fungine come l’occhio di pavone e la piombatura delle foglie degli uliveti, malattie che si sono  manifestate  in primavera con defogliazione , ingiallimento e caduta delle foglie compromettendo inevitabilmente la produzione .

Le piogge persistenti , l’umidità  relativa   e le temperature fredde verificatesi nella  seconda e terza decade del mese di  Maggio 2019, durante la fase fenologica della fioritura e allegazione( fase iniziale dello sviluppo dei frutti successiva alla fioritura),  hanno ostacolato l’atto fecondativo, con  poca mobilità del polline e  scarsa ricettività dell’ovario del fiore  e procurato  la riduzione della produzione olivicola quasi del 70% rispetto all’annata agraria 2017/2018.

Recentemente anche il comune di Partanna  ha  approvato una mozione , durante il consiglio comunale dello scorso 23 settembre, per la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità a seguito dei danni provocati dai cambiamenti climatici sulla produzione agricola e in particolare il settore olivicolo. La prima a sollevare il problema fu però la consigliera comunale di Obiettivo Città, Enza Viola, che lo scorso 1 luglio presentò  una mozione al presidente del consiglio Patrick Cirrincione, che venne poi approvata alla fine del luglio scorso e che portò già nei primo giorni di agosto un funzionario dell’ispettorato regionale per l’agricoltura a fare le prime verifiche.

  “Diventa indispensabile la dichiarazione dello stato di calamità naturale  per consentire agli operatori del mondo dell’agricoltura di richiedere le agevolazioni e gli eventuali contributi a fronte dei gravi danni subiti. Il comparto agricolo del nostro territorio è già in forte sofferenza per le numerosi crisi di mercato che l’hanno attanagliato in questi anni- afferma la Viola- sono contenta che dopo la nostra a azione anche altri comuni vicinori stiano portando avanti la battaglia per l’ottenimento di questi benefici per il comparto agricolo.

Pertanto appare opportuno l’attivazione degli  articoli 5 (Capo II  Interventi compensativi  favorire la ripresa dell’attività produttiva)  e  6( Procedure di trasferimento alle regioni di disponibilità del Fondo Solidarietà Nazionale) del decreto legislativo  del  29 Marzo  2004 n.102 che fa riferimento agli  Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole attingendo al FSN(Fondo Solidarietà Nazionale) al fine di favorire la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole, nei limiti dell’entità del danno accertato e nei termini previsti dagli  orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo”.

Come può lo Stato intervenire a sostegno del comparto? Nello specifico  possono essere concessi i seguenti aiuti  in forma singola o combinata, scelta delle Regioni, tenuto conto dell’esigenza e dell’efficacia dell’intervento, nonché delle risorse finanziarie disponibili: contributi in conto capitale fino all’80% del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile ordinaria del biennio precedente; prestiti ed ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell’anno in cui si è verificato l’evento dannoso e per l’anno successivo da erogare a tassi agevolati, proroga delle operazioni di credito agrario; agevolazioni previdenziali”.