Prevenzione amministrativa antimafia Protocollo di legalità nei settori turistico-alberghiero e della ristorazione
In data odierna, presso la Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Trapani, nel corso del Comitato Provinciale dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, alla presenza dei vertici delle Forze di Polizia, è stato sottoscritto dal Prefetto Daniela Lupo e dai Sindaci dei Comuni invitati ad aderire all’iniziativa il “Protocollo di Legalità per la prevenzione ed il contrasto dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata di stampo mafioso nei settori turistico-alberghiero e della ristorazione”.
Tale strumento pattizio sperimentale, su schema predisposto dal Ministero dell’Interno, è finalizzato a garantire la leale concorrenza tra gli operatori economici e preservare la qualità dell’offerta turistica, definendo un modello di collaborazione per rafforzare l’azione amministrativa di prevenzione dal rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata in tale settore nevralgico per questa provincia.
Il Protocollo è stato sottoscritto dai Sindaci dei Comuni di Alcamo, Calatafimi-Segesta, Campobello di Mazara, Castellamare del Golfo, Castelvetrano, Custonaci, Erice, Favignana Marsala, Mazara del Vallo, Pantelleria, San Vito Lo Capo, Trapani, Valderice e, per adesione, dal Presidente del Distretto Turistico Sicilia Occidentale, dal Direttore provinciale di Confesercenti e dal Presidente di Federalberghi Trapani, associazione di categoria aderente a Confcommercio.
Gli Enti firmatari si sono impegnati a promuovere l’adesione al protocollo di tutti i soggetti, pubblici e privati, in grado di contribuire, nel proprio ambito, all’azione di prevenzione e di contrasto, quali gli Uffici giudiziari, la Camera di Commercio, l’Agenzia delle Entrate, l’Istat, il sistema bancario e postale, l’Università, i Notai, i Commercialisti, oltre che le Associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali.
Un elemento rilevante dell'intesa è l'istituzione in Prefettura di un Osservatorio provinciale composto da tutti i soggetti aderenti all’intesa. Questo organismo avrà il compito di analizzare i dati utili alle verifiche, promuovere iniziative di formazione e sensibilizzazione sull'importanza della prevenzione amministrativa antimafia per lo sviluppo economico del territorio, nonché produrre dei report periodici in grado di evidenziare gli indicatori di rischio delle infiltrazioni criminali e orientare verso i settori che richiedano una più mirata attività di prevenzione antimafia.
I Comuni firmatari si impegnano, inoltre, a richiedere la comunicazione antimafia, estesa ai familiari conviventi, per le attività sottoposte a regime autorizzatorio che possono essere intraprese tramite segnalazione certificata di inizio attività, con particolare attenzione a nuove aperture, subingressi e variazioni societarie, selezionate in base agli indicatori di rischio individuati in seno all'Osservatorio.
Alla Prefettura spetterà il compito di disporre approfondimenti e verifiche, avvalendosi del supporto del Gruppo Interforze Antimafia. Il protocollo prevede anche la creazione di una "Cabina di regia" con compiti di impulso e coordinamento delle iniziative, nonché di monitoraggio delle stesse, che dovrà relazionare periodicamente al Ministero dell'Interno sullo stato di attuazione dei contenuti del protocollo.