​L’Associazione “I Guardiani del Territorio” sollecita l’ARS a intervenire sulla crisi vitivinicola siciliana

Redazione Prima Pagina Castelvetrano

L’Associazione “I Guardiani del Territorio” ha inviato una lettera aperta al Presidente della RegioneSiciliana, On. Renato Schifani, al Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, On. Gaetano Galvagno, e a tutti i capigruppo dell’ARS per richiamare l’attenzione sulla grave crisi che sta affliggendo il comparto vitivinicolo siciliano.La lettera evidenzia come il settore, pilastro economico e culturale della Sicilia, si trovi ad affrontare difficolta senza precedenti a causa della combinazione di fattori globali e calamità naturali.

Tra i punticritici sollevati vi sono i gravi danni economici causati dalla peronospora nel 2023 e dalla siccità nel2024, che hanno provocato una drastica riduzione della produzione vitivinicola, mettendo a rischiol’equilibrio sociale e ambientale della Regione.Per affrontare tale crisi, l’Associazione ha proposto tre interventi prioritari:1. Supporto economico immediato ai viticoltori, colpiti da perdite rilevanti per preservare lacontinuità delle attività agricole;2. Risorse straordinarie per le cantine sociali, in gravi difficoltà a causa del crollo delconferimento delle uve, per tutelare l’occupazione e la filiera vitivinicola;3.

Sviluppo di politiche di rilancio per potenziare la competitività del settore sui mercatiinternazionali, valorizzando il brand siciliano e le capacità produttive.L’Associazione esprime profonda preoccupazione per l’assenza di stanziamenti specifici a favore delcomparto vitivinicolo nel DDL 809A sulle variazioni di bilancio. La mancata previsione di fondi, in unbilancio di oltre 400 milioni di euro, viene definita “incomprensibile e inaccettabile” data l’urgenza el’importanza del settore.Nella lettera, il Presidente dell’Associazione, Davide Piccione, si appella al Governo e all’ARS per unintervento immediato e risolutivo.

L'Associazione teme che l’inerzia politica possa portare a fortitensioni sociali, con il rischio di azioni di protesta da parte dei viticoltori.

Per approfondimenti, una copia integrale della lettera inviata: