Le donne nella pesca, l'opinione di Serafina Di Rosa portavoce Slow Food Belice
Una risorsa, in ombra, ma determinante per le sorti dell’economia della piccola pesca sono le donne,figure decisamente coadiuvanti dell'impresa ittica che esercitano senza tutela e ufficiosamente, ma in modo determinante, la gestione economica familiare e non solo.
Le mogli dei pescatori rappresentano un elemento fondamentale nella gestione della famiglia e della casa, ma anche in vari altri importanti compiti complementari al lavoro dei marinai: rammendo di reti, preparazioni e pratiche di conservazione delle eccedenze del pesce invenduto ecc… compito estremamente importante per la sostenibilità economica delle famiglie e la tutela dell’identità e delle tradizioni.
Con l’appuntamento dedicato al tradizionale Tianu di San Giuseppe, che ha come protagonista la sardina di Selinunte, che si svolgerà Marinella di Selinunte il 18 e 19 marzo a partire dalle 16,30 nello spazio dedicato all’asta del pesce , luogo significativo del Borgo Marinaro. Questo evento vuole attraverso la degustazione di un piatto tipico aprire un focus sul ruolo delle donne nell’ impreditoria della pesca artigianale che
Solitamente viene considerato solo come legame intrinseco tra femminile e cibo in termini di naturale intimità e non evidenziato in termini di autorevole opportunità.
Ecco cosa dice la portavoce della Comunità slow food per la valorizzazione del belice dott.ssa Serafina Di Rosa
"Spesso quando si parla di donne e di pesca si sente la frase «è una donna che ha sposato il mestiere». A primo impatto per chi non conosce i meccanismi che stanno dietro ad una comunità, "sposare un mestiere" può essere inteso come la grande dedizione che viene riposta a sostegno del lavoro dei propri uomini.
In parte è così, ma in verità questa espressione ha un’altra accezione: significa che una donna trovandosi nella condizione di madre, moglie, figlia o sorella di un pescatore diventa lei stessa pescatore. Ecco chi sono le donne del Borgo di Marinella di Selinunte."