L’avvocato Rizzo risponde: Lo sfruttamento dei lavoratori ed il lavoro in nero

Redazione Prima Pagina Castelvetrano

Oggi parleremo con l' avvocato  Rizzo di una consuetudine  diffusa , lo sfruttamento dei lavoratori che spesso sono costretti ad accettare compensi inferiori a quelli indicati dalle buste paghe che sono costretti a sottoscrivere o a restituire parte di essa. Spesso nella nostra professione ci capita di imbatterci in questi casi. E' bene che il lavoratore dipendente sappia che se il proprio datore di lavoro lo obbliga ad accettare compensi inferiori rispetto a quelli indicati in busta paga sta commettendo  gravissimi reati di estorsione ed auto riciclaggio puniti con la reclusione.

Secondo la Corte di Cassazione il datore di lavoro che obbliga i dipendenti ad accettare buste paga ridotte rispetto a quelle formalmente concordate e a lavorare per un orario superiore a quanto contrattualmente previsto, risponde dei reati di estorsione e di auto riciclaggio.  In particolare, il delitto di auto riciclaggio scatta allorquando l’imprenditore che non versa le somme dovute ai propri dipendenti (tredicesime, quattordicesime, straordinari, ecc.) reimpiega le stesse nella propria azienda per finanziare altre attività: secondo la Suprema Corte, questa operazione ostacolerebbe l’identificazione della provenienza illegale di dette somme e si trasformerebbe in riciclaggio.

Mentre iĺ reato di estorsione si configurerebbe nel momento in cui il datore di lavoro obbliga il dipendente ad accettare somme inferiori a quelle indicate in busta paga o nel caso in cui all' atto dell' assunzione obbliga il neo dipendente a sottoscrivere le dimissioni volontarie in bianco e senza data.