L’Associazione Triscina Sabbia d’Oro non ci può essere “Una legalità a giorni alterni”
Le demolizioni delle case abusive di Triscina non fanno parte (come qualcuno sostiene) di un “sistema” che a tutti i costi vuol far credere che siano contro l’ambiente, ma, semmai, hanno radici molto più profonde che afferiscono ad una non corretta e mancata capacità di pianificazione del territorio sin dagli anni 60. Parlando di Triscina e di cosa significa far valere un “principio di responsabilità e di legalità” ci piacerebbe capire, dati alla mano, perché nel Piano regolatore generale non sono state mai applicate o rispettate quelle REGOLE e disposizioni approvate con atti amministrativi (delibere CC n° 133/1995 e n° 10/2000) da questa stessa municipalità e altresì confermati da atti giudiziari (sentenze del TAR-Palermo n°1968/2000, n° 943/2002 e n° 1000/2008) che, nello specifico, ne hanno riconosciuto la sua EFFICACIA sin dal 2000? E’ corretta manifestazione di legalità, ignorare o non dare riscontro ad una nostra avanzata richiesta del 19 ottobre 2019 in ordine alla delibera n° 113 adottata dalla Commissione straordinaria con i poteri della Giunta il 9 maggio 2019 per la revoca della deliberazione n° 59 del 29.06.2011 o, piuttosto, codesta amministrazione Alfano non ne ha ancora compreso la reale gravità, né valutato le priorità della questione posta in essere, trascurando il fatto che l’annullamento della delibera n.
59 del 2011 si trasformerebbe immediatamente in un lascia passare finalizzato alla distruzione (urbanisticamente parlando) dell’intera frazione di Triscina, conclamandone conseguentemente l’illegittimità delle Lottizzazioni Volpe e Quartana, ivi comprese tutte le opere pubbliche realizzate all’interno delle stesse. Pertanto, per le considerazioni sopra esposte, sarà nostro preciso intendimento fare chiarezza su alcuni fatti e situazioni che ci stanno particolarmente a cuore e cioè:
- che non è nostra volontà fermare “nessun progetto di legalità” o di “avvelenare pozzi” anzi, semmai, è nostra volontà opporci alle ingiustizie ed al verificarsi di nuovi reati a danno del territorio, come quelli recentemente accertati dalle autorità giudiziarie che hanno sottoposto a sequestro un’area utilizzata dalla ditta Cogemat S.r.l.
di Trapani come deposito di sfabbriciti che, presumibilmente, sono provenienti dai lotti ove lo scorso anno erano stati demolite circa 32 case;
- se l’amministrazione comunale stante i fatti recentemente accaduti ha valutato ed accertato la regolarità delle 32 demolizioni effettuate in relazione e con preciso riferimento all’avvenuta e corretta bonifica dei siti, acclarati dal direttore dei lavori alla data di emissione del formulario di identificazione del rifiuto;
- se l’amministrazione ha altresì avviato i dovuti e necessari accertamenti in ordine alla verifica e regolarità degli OBBLIGHI e PRESCRIZIONI di legge sottoscritti nel contratto stipulato dal Comune di Castelvetrano con la ditta Cogemat S.r.l.
il 5/10/2018 con Rep. n. 8484, considerato che alla data del 28 febbraio 2020 la stessa si accingeva ad effettuare la demolizione di una casa posta nella strada 67 a Triscina;
- se ad indirizzo di codesta Spett.le Amministrazione, la “lesione della legalità” ha due pesi e due misure e se il cosiddetto ecomostro di Marinella di Selinunte (costruito con un atto illecito), possa a Vs. giudizio risultare un abuso meno illegale delle case di Triscina, atteso che per lo stesso edificio non è stata ancora data esecuzione alla demolizione pur a seguito della sentenza del TAR di Palermo n.
675/2017, passata in giudicato, e di diffida a procedere del 23/07/2019.
La legge è uguale per tutti, ma pare che a Castelvetrano, nei fatti, questo fondamentale principio costituzionale non è osservato da tutti e non tutti sono d’accordo affinché sia applicato!!! F.to: L’Associazione Triscina Sabbia D’Oro