Il massacro di Bucha, una strage impunita

Redazione Prima Pagina Castelvetrano

Esattamente un anno fa cominciavano a circolare, sotto gli occhi di tutto il mondo, le terribili foto del massacro di Bucha.

In questa piccola città del nord-ovest ucraino, vicinissima alla capitale Kiev, si consumò infatti un tremendo massacro ad opera delle truppe di occupazione russe contro quasi 400 uomini, donne e bambini (civili inerti, in larga parte). La memoria di questo tragico avvenimento, la cui dinamica ricorda molto le tante stragi nazifasciste consumatesi in nord e centro Italia tra il '43 e il '45, deve farci riflettere.Riflettere sul fatto che erano decenni che l'Europa non viveva questa situazione, dalla guerra fraticida scoppiata nei Balcani alla caduta della Jugoslavia, e che ora invece, più vicino di quanto ci saremmo mai immaginati, si odono nuovamente i tuoni dell'artiglieria, le sirene antiaereo, le grida disperate di gente che si è ritrovata a vivere l'inferno da un giorno all'altro.Riflettere sul fatto che l’ipotesi di un conflitto mondiale, dopo un lungo periodo di apparente "calma" (in realtà costellato da tanti sanguinosi conflitti, di cui spesso non ci siamo neanche accorti) sebbene remota, risulti ora più che mai essere possibile.Riflettere sul fatto che non importa cosa dicano i potenti, una guerra porta sempre con sé dei crimini contro l’umanità.

Non ci può essere l'una senza l'altra, e purtroppo, per quanto sembri spietato da dire, in OGNI guerra sono e saranno sempre in larga parte civili o giovani spaventati mandati al fronte contro la propria volontà (come la maggioranza dei soldati russi) a pagare il prezzo più alto. In qualsiasi modo proseguirà (e poi finirà) questo conflitto, una sola cosa è certa: dopo la ferita (ri)aperta da questo sanguinoso e disumano evento, nulla sarà più come prima.Ci piace chiudere questa riflessione con una frase del grande poeta cileno Pablo Neruda:

"Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.” 

Ottavio Pace

Socio Key Club-Kiwanis Palmosa Civitas