Coronavirus, sentite l’avvocato Miceli: “Sanzioni irrogate potrebbero essere inefficaci”

Redazione Prima Pagina Castelvetrano

Secondo l'avvocato trapanese Maurizio Miceli, tutte le sanzioni irrogate e irrogande causa coronavirus rischiano di essere inefficaci. "L'art. 4 del Decreto 19/2020 del 25 marzo 2020  - scrive Miceli - prevede la clausola di riserva". Esso recita così: "Salvo che il fatto costituisca reato, il mancato rispetto delle misure di contenimento (...) è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000". "Quindi - prosegue Miceli - se commetti un reato non ti applicano la sanzione amministrativa.

Tuttavia, il comma prosegue con "e non si applicano le sanzioni contravvenzionali previste dall'art. 650 del codice penale" (…). Pertanto, violando le misure di contenimento si consuma il reato di cui all'art. 650 c.p., di cui sono escluse soltanto le sanzioni, non già la fattispecie che è comunque configurata".

Secondo l'avvocato, "se Tizio viola le disposizioni di contenimento, integra il reato di cui al 650 c.p. del quale sono state escluse le sanzioni, attivando la clausola di riserva che esclude, a sua volta, la sanzione amministrativa.

Essendo, tutto ciò, un trattamento favorevole al reo, tutte le denunce a piede libero sino ad ora effettuate dovrebbero essere inefficaci".