Allerta meteo in Sicilia Occidentale. In arrivo pioggia e forte vento

Redazione Prima Pagina Castelvetrano

La protezione civile regionale ha diramato un allerta di colore giallo per la Sicilia Occidentale che sarà anch'essa interessata da un'estesa perturbazione atlantica già responsabile di intensi temporali tra Marocco e Algeria. Si prevede almeno una settimana di maltempo diffuso su tutto il Paese, con il rischio che la depressione già da domani pomeriggio si evolva in un uragano mediterraneo. A partire da venerdì, la bassa pressione porterà piogge diffuse e abbondanti. Sabato, le condizioni resteranno simili a quelle di venerdì, con precipitazioni diffuse su gran parte del territorio.

Domenica, il ciclone dovrebbe persistere sul Meridione, mentre sono attese schiarite al centronord. Cosicché si parla di un "medicane", un termine in inglese coniato dall'unione di due parole, ovvero mediterranean e hurricane, uragano mediterraneo. Scientificamente sono conosciuti anche come TLC (Tropical-Like Cyclone): ciò significa che queste tempeste hanno dei connotati simili ai cicloni tropicali pur avendo un'origine completamente diversa. Come si forma un "medicane"? La sua formazione di un medicane è il contrasto tra l'aria fredda e quella calda. La prima è quella che accompagna le perturbazioni alle nostre latitudini, la seconda è quella fornita dal mare, grande serbatoio di energia per le tempeste.

In particolare, l'aria fredda della depressione viene arricchita di calore e umidità transitando sulle superfici calde del mare, andando a sviluppare dei moti convettivi che soppiantano i normali processi interni di una perturbazione alle medie latitudini. In un "medicane" la formazione delle nubi e delle conseguenti piogge non avviene più per lo scontro di due masse d'aria a temperatura diversa ma a causa della condensazione dell'umidità trasportata verso l'alto dalle correnti convettive. Un uragano mediterraneo ha una struttura a spirale caratterizzata da un occhio, relativamente calmo, attorno al quale ruotano le nubi e i venti più forti.

Nel 2014, per esempio, il "medicane Qendresa" colpì Malta con venti che toccarono i 110 chilometri all'ora, con raffiche fino a 150, velocità considerevoli per il Mediterraneo.