Agricoltura e non solo: “Le bizzarre abitudini di accoppiamento dei Tartufi”
La scienza sta cercando di documentare le abitudini di “accoppiamento” dei Tartufi alfine di rendere più affidabile la loro coltivazione. Pe anni si è ritenuto che i Tartufi si fossero riprodotti come i funghi, diffondendo le loro spore, non attraverso l’aria ma bensì attraverso le feci dei cani, dei maiali grazie alle buche che scavavano nel terreno. Nel 2008, per merito di un ricercatore italiano, Francesco Paolucci, di Perugia, l’antica saggezza è stata smentita. Egli ha scoperto che i Tartufi sono divisi in maschio e femmina e si possono riprodurre solo quando un membro di ciascun sesso si associa.
Una partner femminile fornirebbe sostanze nutritive al nuovo tessuto e un partner maschio il DNA. All'interno di ogni sesso ci sono altri due distinti tipi di accoppiamento, chiamati MAT 1 e MAT 2, che devono essere accoppiati prima che possa iniziare la riproduzione. Diversi tipi di tartufo hanno più probabilità di uccidersi a vicenda che di riprodursi quando messi a stretto contatto. I tartufi fanno parte di un sistema ampio di sottili radici bianche conosciute come micelio, che si estende attraverso il suolo una sorta di ragnatela.
Il micelio attinge i nutrienti dalle radici degli alberi e nutre piccoli nodi di tartufi sottoterra. Quando il micelio di un diverso tipo di accoppiamento si diffonde sul territorio di un altro, sembrano indurre una specie di necrosi l'uno nell'altro per proteggere l’ albero ospite. I tartufi maschili sono essere difficili da rintracciare e tendono a riprodursi solo una o due volte prima di scomparire.
Ciò potrebbe aiutare a spiegare la somiglianza genetica comparativa tra coppie di tartufo. Come crescono i tartufi? Storicamente, i tartufi venivano semplicemente "trovati" e non potevano essere coltivati. Spesso rintracciati da maiali che avevano un naso eccellente. Nel diciannovesimo secolo, molti dei tentativi di coltivare il tartufo fallirono. Il gourmet francese Jean Anthelme Brillat-Savarin definiva il tartufo "il diamante della cucina". Nel 1825, disse: "Gli uomini più colti hanno cercato di accertare il segreto (per far crescere i tartufi) e immaginavano di aver scoperto il seme.
Le loro promesse, tuttavia, erano vane e nessuna semina è stata seguita da un raccolto."
I tuberi possono quindi essere raccolti quando sono completamente sviluppati. Elena Manzini