Una lettrice ci chiede: Castelvetrano, “abusiva”, non merita “quell’agibilità democratica” auspicata dal presidente della comm.reg. antimafia?

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
07 Febbraio 2019 14:54
Una lettrice ci chiede: Castelvetrano, “abusiva”, non merita “quell’agibilità democratica” auspicata dal presidente della comm.reg. antimafia?

Sulla situazione disastrosa nella quale versa la nostra città abbiamo scritto tante volte, ma non per cercare colpevoli quanto per provare a scuotere una comunità che appare sempre più lacerata ed incapace di reagire. L’argomento è molto ampio e si presta a tante considerazioni e riflessioni, per questo motivo ospiteremo i contributi di tutti coloro che con garbo vorranno esporre il loro pensiero, come ha fatto Rosetta Catalanotto in questa missiva che vi proponiamo. Inviate  le vostre considerazioni a redazione@primapaginacastelvetrano.it (aq)   Castelvetrano si ritrova a pagare gli errori di passate amministrazioni incapaci e maldestre che credevano di fare la storia e invece hanno lasciato un debito di 27 milioni di euro  e un comune sciolto per mafia.

Era il giugno del 2017 quando il Ministro dell’Interno decise lo scioglimento del nostro comune per infiltrazioni mafiose e tanti, evocando ipotetiche “violazioni della democrazia”, cercarono in tutti i modi di coinvolgere la popolazione in una sorta di psicodramma collettivo, che altro non era se non un grossolano tentativo dettato più dalla rabbia per le mancate elezioni che per un senso di giustizia. Fin dall’inizio è stato chiaro, ma non a tutti, che non potevamo aspettarci il miracolo da una commissione, il cui compito è quello di “traghettare” i comuni nella giusta direzione, cioè verso quell’agibilità democratica in grado di imprimere “moralità nuove”.

Sono trascorsi 20 mesi dal giorno dell’insediamento dei commissari e purtroppo ai problemi di sempre se ne  sono aggiunti altri, che vanno dall’abbandono totale del territorio, al mancato ascolto della gente, dall’assegnazione diretta e gratuita di alcuni locali di proprietà del comune, all’assenza di interventi mirati alle tante nuove povertà che si registrano in città, dalla chiusura dell’isola ecologica perché abusiva, alla mancata apertura di quelle promesse sulla carta.   È vero sono, più o meno, gli stessi problemi che affliggono molti altri comuni, ma qui dovrebbe essere diverso perché abbiamo una gestione commissariale! È sconfortante dirlo ma non vi è stata neppure una maggiore attenzione né per il mondo scolastico né tantomeno per le esigenze degli scolari con disagi e bisogni diversi, di contro il rilancio dell’economia locale continua a restare incastrato tra le tenaglie di una burocrazia stile bulgaro che non incoraggia investimenti ma stimola fughe con biglietto di sola andata.

Castelvetrano è passata da città illegale a città vittima di leggi giustizialiste che consentono ogni sorta di eccesso nel nome della legalità, perché purtroppo continua a persistere quel senso di lesa maestà che impedisce all’istituzione di uscire dalle sacre stanze del palazzo e confondersi con i cittadini. Qualche giorno fa è stato annullato un bando di gara di 200 mila euro per interventi urgenti (strade, marciapiedi e semafori) a causa della mancata apertura delle buste, nonostante la pubblicazione dello stesso e il ricevimento delle offerte economiche di 63 imprese.

Perché non si è provveduto alla nomina di un’apposita commissione esaminatrice, invece di procedere all’annullamento? E poi c’è Triscina, scenario di discutibili situazioni (legate alle demolizioni) che se avessero avuto come protagonista un sindaco i risvolti sarebbero stati legittimamente altri, ma il silenzio assordante calato sulle questioni passate e quelle presenti ha purtroppo attivato un processo devastante di disgregazione sociale ormai sotto gli occhi di tutti che sarà difficile arrestare.

Castelvetrano, “abusiva”, orribile e fatiscente, non merita “quell’agibilità democratica” auspicata dal presidente della commissione regionale antimafia? Continuo a chiedermelo!   Rosetta Catalanotto

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