Sicilia il primato delle scuole nautiche (II parte)

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
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07 Aprile 2018 07:20
Sicilia il primato delle scuole nautiche (II parte)

Il 31 marzo 1788 il piano delle Scuole Normali era ormai una realtà. Nel suo progetto De Cosmi aveva ben chiaro il contributo che l’istruzione tecnica avrebbe potuto dare allo sviluppo dell’economia della Sicilia e del Regno e, difatti, richiamò l’utilità della nautica e dell’astronomia, oltre che delle scuole di commercio, di agricoltura, d’idraulica, d’ingegneria. Dopo l’introduzione del Metodo Normale, nel 1789, su iniziativa di Monsignor Gioeni dei duchi d’Angiò, nacque il seminario nautico di Palermo.

Ispirato dall’economista Vincenzo Sergio, anche il sacerdote sottolineava l’ incapacità dei comandanti dei bastimenti mercantili nella gestione del commercio. Essi non sapevano né leggere, né scrivere e non conoscevano la scienza della navigazione. La conseguenza di tale ignoranza portavaa far sì che i commercianti siciliani noleggiassero bastimenti stranieri. Vista la situazione Monsignor Gioeni decise, quindi, di fondare a Palermo un seminario nautico “capace di fornire alla città e alla Sicilia, gente di mare adeguata”.

La prima sede del nautico fu un edificio all’Acquasanta, di proprietà dello stesso Gioeni, dalla strana forma di nave, ancora oggi esistente. Oltre alle doti morali e fisiche, il seminario accoglieva gratuitamente 12 ragazzi siciliani che sapessero già leggere e scrivere, di età compresa tra i 12 e i 18, e con un’esperienza di navigazione non inferiore ai due anni su navi a vela quadra e non feluche. Il ragazzo doveva, dunque, non solo conoscere gli attrezzi della nave ma mostrare una certa perizia nella navigazione, applicando il principio inglese secondo il quale la pratica di mare dovesse precedere la teoria della navigazione.

Nella scelta degli allievi veniva adottato un criterio che privilegiava i siciliani ma, soprattutto, i figli dei padroni di bastimento e di piloti rispetto ai ragazzi poveri dell’isola. Oltre a questi il seminario poteva ospitare degli “esterni” disposti a pagare una retta per vitto e alloggio. Monsignor Gioeni affidò la direzione dell’Istituto all’ufficiale della Real Marina Giovanni Fileti e la tutela amministrativa a Don Pietro Lanza di Trabia. La scarsa disponibilità finanziaria indusse il direttore Fileti a scegliere solo 12 allievi: Antonino Previte, Giovanni Previte e Francesco Buono di Trapani, Giuseppe Tedesco e Mario Salemi di Temini Imerese, Francesco Aronne e Filippo Cotroneo da Messina, Giovanni Cassano da Pantelleria, Francesco Maria da Lipari, Luciano Castellucci da Siracusa, Gioacchino Filiberto e Giovanni Riso da Palermo.

Grazie anche alla pubblicità del Supremo Magistrato di Commercio,l’iniziativa ebbe un notevole successo: le domande d’iscrizione, infatti, andarono ben aldilà dei 12 posti a disposizione. Nel 1803 il seminario, che nel frattempo si era trasferito dal 1793 nell’ex Convento dei Padri Mercedari al Molo, aveva già diplomato 58 alunni. Di questi una metà si trovava al comando dei bastimenti mercantili e l’altra metà, invece, era in giro per l’Europa a perfezionare gli studi di navigazione e commercio.

Nel 1806 al seminario, che era ormai un punto di riferimento per l’istruzione nautica dell’isola, fu aggiunta, come per il polo campano, una scuola di prima alfabetizzazione, per “insegnare a leggere, scrivere e far di conto”, e una scuola di navigazione gratuita per i padroni mercantili, da istruire alla conoscenza della bussola, al maneggio della carta nautica e al calcolo delle rotte, prevedendo anche dei premi per i più meritevoli. La spesa per la scuola pratica di navigazione fu coperta dirottando il contributo di 15–20 baiocchi destinati all’acquisto dell’olio per la lanterna da costruirsi sulla Torre di Capo Passaro, pagato alla capitaneria di porto dai padroni dei bastimenti e barche mercantili che partivano dal porto.

Elena Manzini Fine seconda ed ultima parte la prima parte è stata pubblicata ieri e la trovate al seguente link: https://www.primapaginacastelvetrano.it/a-meta-del-700-la-sicilia-ai-primi-posti-per-scuole-nautiche-e-persone-istruite/

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