Sicilia bellezza da scoprire, una conferenza al Liceo Scientifico M.Cipolla

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
05 Novembre 2019 12:52
Sicilia bellezza da scoprire, una conferenza al Liceo Scientifico M.Cipolla

Martedì 29 ottobre al Liceo scientifico M. Cipolla di Castelvetrano  si è tenuta una conferenza dal titolo “ La Valle del Belice prima dei Greci” tenuta dal prof. Vito Zarzana, Vice Presidente dell'Ass. PAM, a cui hanno partecipato gli alunni delle classi IG e IB guidate dalla professoressa di storia Annamaria Agate. Il tema dell’archeologia preistorica in Sicilia  è stato trattato egregiamente dal prof. Zarzana, illustre studioso di archeologia, attraverso un lungo viaggio nella preistoria .

La Sicilia, l’isola più grande del Mediterraneo, cominciò a formarsi circa 11 milioni di anni fa in un’era chiamata Tortoniano. Ovviamente la sua forma non era uguale a quella di oggi, era formata soltanto da alcune grandi zolle di terra galleggianti e distaccate tra di loro. Dopo tantissimi secoli in un’era chiamata Pleistocene superiore ovvero circa 20 mila anni fa, la Sicilia assume sembianze fisiche più simili a quelle odierne. Nell'isola, in particolare nella valle Belice, è stata ritrovata una grande quantità di reperti archeologici risalenti a 7 milioni di anni fa: alcuni semplici come pietre ed ossi scheggiati, altri molto più particolari come vasi decorati e altri ancora talmente grandi da richiedere la manodopera di molte persone come il fossato scoperto a Partanna, in contrada Stretto che risale al periodo del Neolitico.

Sono stati scoperti reperti di animali come scheletri di grandi tigri preistoriche, denti di ippopotami e zanne di elefanti. Quest’ultimi non trovarono in Sicilia il loro habitat naturale e perciò non riuscirono a svilupparsi, per questo vennero denominati elefanti nani. Il cranio di uno di questi ispirò Omero nel descrivere i Ciclopi dell’Odissea. Inoltre fu ritrovato il teschio di un gatto che recenti studi hanno rilevato trattasi di un esemplare addomesticato e forse il più antico finora ritrovato in Sicilia.

L’uomo, invece giunse in Sicilia nel tardo Pleistocene.  Egli cercò di sfruttare le pietre per costruire armi, che gli permisero di cacciare la preda con meno fatica, strumenti di lancio come propulsori, lance e archi in grado di lanciare delle frecce a lunghe distanze. Sono state ritrovate le basi di antiche capanne, con all’interno un antico piano cottura realizzato con un blocco d'argilla e un'arcaica dispensa, resti di vasi decorati e altri oggetti di uso casalingo come un preistorico cucchiaio.

In una di queste capanne è stato rinvenuto lo scheletro di una ragazza intenta a portare fuori dalla capanna dei vasi durante un ipotetico attacco nemico. Inoltre, sono state scoperte molte sepolture risalenti all’età del bronzo. Si tratta di cavità scavate nella roccia ed utilizzate come sepolcri. Purtroppo, molte sono state violate da diverso tempo. In una di queste è stato rinvenuto il “cranio trapanato”, trattasi di un cranio con un foro occipitale, praticato al soggetto mentre era in vita per curare possibili malattie mentali.

Il paziente è riuscito a sopravvivere all’intervento per tutta la durata del decorso, ovvero di 10 mesi. Da questo è possibile constatare l’abilità del chirurgo preistorico nell’eseguire un così delicato intervento in quelle condizioni. Vicino la foce del fiume Belice, nei pressi di Partanna; è presente un’area archeologica chiamata Contrada “Stretto”, che a molte persone rimane sconosciuta poiché momentaneamente versa in uno stato di abbandono; questo fa sì che l’area sia impraticabile per visite turistiche o didattiche.

La sua origine è ancora un enigma ma l’ipotesi più fondata fino ad adesso è che il fossato sia stato concepito come una zona santuario. Infatti, al suo interno sono stati ritrovati il cranio di un caprone, diverse lance e la falange di un bambino. Altri fossati, appartenenti all’era Neolitica, sono stati ritrovati in questa zona, per questo Partanna viene nominata “città delle civiltà dei fossati”. Il materiale proveniente dagli scavi è esposto nel Museo Regionale della Preistoria Siciliana, presso il Castello Grifeo di Partanna.

La Sicilia, quest’incantevole isola al centro del Mediterraneo, ha ancora molti segreti e misteri nascosti da scoprire.   Bonventre Martina Leone Valeria Carola Francesca Lima Giuseppe Panicola Gianpaolo

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