Scioglimento per infiltrazioni mafiose e commissariamenti, ma qualcosa non funziona

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
01 Febbraio 2018 08:10
Scioglimento per infiltrazioni mafiose e commissariamenti, ma qualcosa non funziona

Sciogliere i Comuni per infiltrazioni mafiose (e conseguenti commissariamenti) sono strumenti che avrebbero dovuto riportare le amministrazioni "ai cittadini", ma qualcosa evidentemente non ha funzionato e non funziona tutt'ora. I dati statistici lasciano esterrefatti: in 25 anni sono stati sciolti 272 amministrazioni, 158 decreti di proroga e 28 annullamenti e 34 decreti di esito negativo. In un solo anno, preso in esame (2016-2017) 28 gli scioglimenti. Ancora più assurdo è che in taluni casi sono stati sciolti Comuni due o tre volte.

Un chiaro segno che vi sono gravi problemi nell'applicazione, ma soprattutto il problema è si agisce in fase "urgenza" e non in maniera preventiva. La prima conclusione a cui si può giungere è che "lo scioglimento per infiltrazioni mafiose" non è sufficientemente efficace e soprattutto tendenzialmente va a colpire comuni "a dimensione locale", dove "i giochi non hanno grande rilevanza". Nei grandi Comuni (se escludiamo "Roma Capitale" una sorta di telenovela, di cui quasi non si parla più) si è fatto poco.

Certo attivarsi sui grandi Comuni implica non poche noie: delicati sono gli equilibri politici di cui tenere conto avendo una rilevanza regionale oltreché nazionale; la criminalità agisce in maniera strisciante, in una zona cosiddetta "grigia" dove è libera di fare affari con le Istituzioni. Così come sino ad ora concepito lo scioglimento ed il successivo commissariamento spesso denotano l’aggravamento dei problemi amministrativi e gestionali dei comuni. Forse vi è una esagerata considerazione in merito alle capacità taumaturgiche dei Commissari chiamati ad operare (in genere tre tanto per non farsi mancar nulla).

E allora perché non pensare ad una riforma? In questa campagna elettorale di "varia umanità" nessun candidato sino ad ora ho sentito fare una proposta di questo tipo. beh certo è più comodo parlare di 1000 euro al mese o "reddito di inclusione" (poi mi si spieghi con la cifra che danno come si fa a vivere). Posto che non dovrebbero essere provvedimenti da prendere sempre con urgenza, si potrebbe, in caso di sospetti, verificare costantemente l'attività amministrativa e alla bisogna, dare un affiancamento agli amministratori.

Altre possibilità sarebbero le sanzioni, obblighi: dal divieto di espletare appalti al licenziamento immediato dei dipendenti "doppiogiochisti", alla rotazione degli incarichi dirigenziali, dall'obbligo di espletamento di tutti gli appalti attraverso la stazione unica appaltante (Sua) alla verifica sui requisiti di moralità degli eletti e dei candidati. Lo scioglimento del consiglio comunale solo come estrema ratio. Nella sostanza il provvedimento e l'accertamento dell'infiltrazione mafiosa, diventerebbero procedure ordinarie, in modo da prevenire ed evitare ricadute.

Elena Manzini

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