Sanità: quella “buona” è solo al Nord? la delusione per la mancata partecipazione alla manifestazione a difesa dell’ospedale

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
04 Ottobre 2018 08:53
Sanità: quella “buona” è solo al Nord? la delusione per la mancata partecipazione alla manifestazione a difesa dell’ospedale

Spiace deludere i nordisti padani, nella fattispecie i lombardi, ma la Sanità Lombarda fa acqua da tutte le parti. Della tanto sbandierata organizzazione a ben vedere emerge la totale disorganizzazione di reparti fondamentali come i Pronto Soccorso. Purtroppo ho avuto a che fare con la Sanità Lombarda, cremonese nello specifico, da vicino . Ricordo quel giorno del luglio 2013, alle 16,15 quando per telefono (non so chi fosse ma di certo una incapace del mestiere) una voce fredda femminile mi comunicò l'esito della biopsia al polmone di mia madre.

Diagnosi infausta: adenocarcinoma non a piccole cellule al quarto stadio e metastasi cerebrale. Ma ancora più infausta la frase: "Guardi, l'aspettativa di vita al massimo sei mesi". Fu come scendere agli inferi. Per fortuna, o sfortuna, il mio carattere aggressivo mi ha permesso di riprendermi in fretta ed iniziare a vedere di contrastare quell'infausta frase con ogni mezzo. La Sicilia mi venne in aiuto. Nella persona di un chirurgo oncologo di Palermo con il quale ebbi modo di confrontarmi grazie a Facebook e che poi incontrai di persona nell'agosto di quell'anno.

Fondamentale anche l'operato di un'oncologa messinese. Grazie a loro, ai loro insegnamenti, alle cure approntate, il male non è stato sconfitto (mamma è deceduta il 7 dicembre 2016) ma siamo riusciti a combatterlo ed a condurre una vita sostanzialmente normale per tre anni e mezzo. In altre occasioni la Sanità Lombardo-cremonese ha dato il peggio di se (anche un ex direttore generale indagato....fra le tante cose). Soprattutto nel caso del Pronto Soccorso del nosocomio cremonese. Pochi giorni prima che mia madre morisse, abbiamo passato SOLO 12 ore al Pronto Soccorso in attesa di un ovvio ricovero.

Tutto si mosse quando minacciai di chiamare i carabinieri. Credo che tutto ciò non sia normale, non sia da "buona" Sanità. Oggi, 2 ottobre 2018, a seguito di una caduta di mia zia (una seconda madre per me) ho soggiornato per 7-8 ore al Pronto Soccorso prima che trovassero un letto e la trattenessero in osservazione. Non una semplice caduta, bensì una caduta che ha interessato la testa ed il ginocchio destro. Una persona non giovanissima ed affetta da patologie piuttosto rilevanti. Nemmeno del ghiaccio è stato messo sul ginocchio oramai triplicato in grandezza a causa della caduta; solo verso le 16,30 quando mi sono decisamente alterata, solo a quell’ora sono state messi due sacchettini di ghiaccio secco.

Le basi sanitarie da che mondo è mondo dicono che calore e freddo sono i primi "medicinali" a cui far ricorso. Tutto ciò per dire che è al Sud che ho trovato la "buona" Sanità, medici ed operatori sanitari costretti a lavorare come in ospedali da campo che però danno il massimo per sostenere chi fa ricorso al Pronto Soccorso. Parlo anche dell'Ospedale di Castelvetrano che la giunta regionale siciliana vuole ridimensionare (sinceramente non si capisce su quali realistiche basi visto che serve una buona fetta di popolazione).

Ebbene nel Pronto Soccorso (e nei vari reparti) lavorano persone che ogni giorno sono costrette a fare salti mortali, orari assurdi, a lavorare in condizioni di "guerra" ma che non demordono, sempre pronti, nonostante le difficoltà a compiere il proprio dovere fino in fondo....nonostante la "cattiva" politica si schieri contro di loro. La manifestazione del 30 settembre u.s. a difesa dell'ospedale è stata una grande occasione mancata per tutti coloro che non vi hanno partecipato. Occasione anche per dimostrare agli operatori del settore la vicinanza della popolazione ed una forma di gratitudine per il loro lavoro.

Il "buono" della Sanità Siciliana va difeso anche partecipando alle varie manifestazioni indette, non solo con qualche frase sui social. E' la presenza di un popolo vivo che spaventa la "cattiva" politica. E' tempo che quel popolo si risvegli dal suo torpore e difenda con i denti il "buono" dell'ospedale di Castelvetrano. Elena Manzini

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