Ritorno al passato: un marchio sulle case degli attivisti antifascisti

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
05 Marzo 2018 07:38
Ritorno al passato: un marchio sulle case degli attivisti antifascisti

Pavia, città universitaria, nel cuore della Lombardia "progredita" catapultata in poche ore ai tempi bui del periodo fascista. Un marchio sulle case abitate da antifascisti è aberrante, e ancora più aberrante che non si insista su questa cosa da parte dei media, da parte dei politici ( si poteva interrompere anche il silenzio elettorale quando accadono fatti così gravi). Merito anche di questa campagna elettorale urlata, sgrammaticata, fatta per la maggior parte di offese anziché programmi concreti, questo è il risultato.

Da Como a Pavia quattro pivelli "intacchinati" che si mettono a leggere frasi di cui non conoscono nemmeno il significato. Ribadiamo: il Fascimo è fuori legge!!!!! Una politica inesistente, il divario sempre più largo tra ricchi e poveri (la classe media oramai non esiste più), politiche antisociali anziché l'opposto, una immigrazione incontrollata, null'altro producono ciò che ci è dato vedere da parte di gruppetti di facinorosi (spesso di media e bassa cultura). Nemmeno fascisti si possono definire.

Perché il vero Fascismo (quello degli inizi) era ben altra cosa. Tutto ciò lo dovevano prevedere i politicanti di casa nostra (certamente a qualcuno di essi fa comodo tutto ciò) e con il 4 marzo ci è stata data la possibilità di esprimerci su chi mandare sugli scranni del potere a governare questa Italietta, non si scordi però di far notare ad ogni politico (e anche Commissario) che è "nostro" dipendente ed in quanto tale deve rendere conto del suo operato ad ogni cittadino e rendersi disponibile verso il cittadino.

E' giunto il tempo di lasciare da parte l'eccessivo buonismo, non solo nei confronti degli extracomunitari che delinquono ma e soprattutto di costoro capaci solo di agire in gruppo, costoro che inneggiano al fascismo senza neanche sapere cosa sia stato, costoro che etichettano le persone anziché confrontarsi civilmente. Ebbene io Antifascista (nipote di un vero fascista e di un comunista) marchierò da sola la mia casa, e non ho di certo paura di quattro pivelli che presi singolarmente il massimo che potrebbero fare è balbettare (cosa che mi accadde un po' di anni fa quando ebbi modo di intervistare un naziskin, rivelatosi una macchietta carnevalesca).

Elena Manzini

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